giovedì 28 giugno 2012

IL LAVELLO DELLA CUCINA.

In cucina ha importanza fondamentale il lavello, in ogni cucina esiste e va inserito e a seconda della tipologia di cucina che avremo scelto troveremo senza dubbio il lavello adatto e che più si lega all'estetica della stessa.
Più complesso invece è un discorso di materiali. Spesso le clienti rabbrividiscono di fronte a lavelli bellissimi ma in acciaio, la sua pulizia è considerata difficile e noiosa, dimenticare o non avere la buona abitudine di asciugare sempre il lavello lascia ben a vista eventuali macchie di calcare, e viene considerato delicato in quanto quando viene montato in casa è liscio e perfetto e tempo poco assume un aspetto più vissuto fatto di qualche segno che col tempo si uniforma e non si nota.
C'è da dire che l'acciaio rimane in assoluto il materiale più igienico che possiamo trovare in cucina, e indipendentemente da ogni cavillo questo è senza dubbio un punto a suo favore.
Le aziende produttrici, per andare in contro alle esigenze delle signore più difficili, hanno elaborato finiture sull'acciaio quali satinature antigraffio, che lo rendono meno lucente e meno delicato e soggetto al graffio, fino alla finitura dekor o microdekor. Queste sono finiture tramate una meno fitta, l'altra estremamente fitta e quasi ruvida al tatto che avrebbero lo scopo di rendere più facile la pulizia dell'acciaio e il vantaggio di non far vedere graffi e segni. Realmente però bisogna ammettere che il vantaggio si ha per quanto riguarda i graffi, essendo infatti così tramati, eventuali segni non sono granchè visibili, la pulizia invece-a detta di chi questi lavelli li ha molto usati- non è molto facile, la trama infatti tende a raccogliere l'acqua e a creare quindi macchie di calcare. Mentre su una superficie liscia la pulizia è immediata e veloce, nel caso di dekor e microdekor così non è.
Se però non vogliamo proprio saperne dell'acciaio, l'unica vera alternativa sono i lavelli in pasta di resina ossia i fragranite, un misto di granito e resina molto resistente agl'urti e che se preso in colorazioni chiare risolve anche il problema del calcare. (Vi ricordo che i colori scuri, in quanto tali, lasciano intravedere maggiormente eventuali macchie o calcare.).
A livello estetico è ovvio che non sia piacevole e facilmente abbinabile come l'inox, infatti se vogliamo abbinarci miscelatore e piano cottura dovremo "accontentarci" di non avere un materiale in pasta ma semplicemente uno smalto dello stesso colore del lavello, il quale pone limiti di delicatezza perchè potrebbe segnarsi e quindi venir meno la smaltatura. Cosa che esteticamente non è bella. Ma a qualche compromesso bisognerà pur scendere.
Ma la scelta del lavello non è limitata alla finitura o alla dimensione e forma della vasca, più o meno grande, più o meno squadrata ma anche alla scelta dell'incasso. Si, perchè se anni fa vi erano solo i lavelli-top da appoggio, oggi abbiamo diverse varianti, ecco quali:
-incasso standard: ossia il bordo del lavello (piuttosto spesso) viene appoggiato sul top, per cui avrò la superficie del lavello completamente in rilievo. Utilizzabile con ogni tipo di piano cucina.
-incasso slim o semi filo: il concetto è lo stesso di sopra, cambia solo la forma e lo spessore dei bordi del lavello che vengono ribassati o tagliati a 45° per creare un gradino decisamente inferiore con il top. Utilizzabile con ogni tipo di piano cucina.
-incasso filotop: qui sparisco gli spessori e viene annullato completamente il gradino con il top, passando la mano su lavello e top non noteremo infatti nessun rilievo, esso sarà perfettamente a filo. Il foro fatto sul piano corrisponderà esattamente alla dimensione del lavello ma è VIETATO su top in laminato (salvo HPL) o listellari legno.
-incasso sottotop: niente più giro intorno al lavello, ma semplicemente la vasca che viene applicata sotto lo spessore del top e siliconata sui bordi per evitare infiltrazioni d'acqua. Praticamente riusciamo ad annullare la presenza del lavello, se non fosse per il miscelatore! E' praticabile solo con top sintetici, pietre, corian.
Se poi non vogliamo badare a spese bhè, possiamo fare un piano top in acciaio e saldare il lavello o averlo uno stampo unico, stessa cosa con il corian...ma questa è un'altra storia.

I maggiori produttori di lavelli, in Italia, leader nella produzione di acciaio sono:
http://www.franke.com/countries/it/it/home.html
http://www.blanco-steelart.it/
http://www.fosterspa.com/


lunedì 25 giugno 2012

TIPI DA DOCCIA.

Con il massacrante caldo giunto tutto d'un tratto l'unico pensiero che abbiamo quando rientriamo a casa la sera è: DOCCIA, please! Niente è paragonabile alla goduria di una doccia fresca in piena estate.
Quando progettiamo la nostra casa o ristrutturiamo il bagno è bene stabilire che importanza si vuol dare a quest'elemento, quanto e come ci piace vederlo. Si, perchè è passato da un pò il tempo del piatto doccia 80x80 alto e in ceramica, con il box dai bordi bianchi e il saliscendi. L'estetica ci è venuta in soccorso e l'evoluzione ci ha portato a poter sintetizzare questo sanitario eliminando dapprima bordi esagerati dei box doccia, vetri martellati o bruniti e soprattutto ci da la possibilità di abbattere quel fastidioso gradino del piatto facendo docce a filo pavimento assolutamente pulite nelle forme.
La doccia a filo è possibile strutturarla in due modi:
-assenza di piatto doccia: ossia, in fase di ristrutturazione o costruzione, verrà data alla pavimentazione adibita a doccia, la pendenza necessaria allo scolo dell'acqua nella piletta. Questa mossa ci consente di poter proseguire con la stessa pavimentazione scelta per il locale, senza interruzioni, cambi di colori o forme, mantenendo estrema la pulizia del locale, nonchè agevolandoci anche nella pulizia pratica, non avere gradini rende più facile e immediato asciugare acqua.
-piatto doccia a filo: in fase di ristrutturazione o costruzione si sceglierà il piatto doccia apposito e valutatane la profondità (spesso ridotta ai minimi termini) verrà creato il vano dello spessore idoneo per incassare a pavimento dapprima in contenitore metallico collegato alla piletta e dopo il piatto doccia in ceramica o legno. Questo piatto sarà più piccolo di qualche millimetro rispetto al contenitore per consentire lo scolo dell'acqua al suo interno fino alla piletta. L'impatto estetico anche qui è molto da SPA. Pulito ed essenziale, sottolineiamo la presenza del piatto doccia solo attraverso la scelta di un materiale diverso. 
Nulla ci vieta però di mostrarci tradizionali con un piatto doccia in appoggio in ceramica, magari dalla trama mossa come le dune del deserto, oppure con un piatto doccia rettangolare o quadrato nelle misure canoniche ma in pietra.

Piatti doccia Flaminia; PibaMarmi.

mercoledì 20 giugno 2012

MOBILI DI SERVIZIO.

In casa ci sono spazi che spesso non si sa come attrezzare, sono spazi morti, magari troppo ridotti in dimensioni ma che comunque avrebbero un utilità rilevante nella nostra vita quotidiana.
Potrebbe essere un ingresso, una nicchia dietro la porta, un locale adibito a lavanderia o un angolo del terrazzo non ancora sfruttato. Potremmo avere un infinità di scarpe che non ci stanno più nel ripostiglio, o la necessità di un mobile per lavare la biancheria, di quelli che aveva la nonna nel cortiletto di casa e che rievocano ricordi d'infanzia.

Tutto questo esiste anche oggi.
C'è un azienda che conosco da anni, specializzata in complementi e mobili di servizio di questo genere. Italianissima, di Pordenone, produce mobili funzionali e attrezzati per essere inseriti in una lavanderia, con la giusta predisposizione per la lavatrice e asciugatrice, che produce lavarelli "della nonna", scarpiere dalle profondità minime tanto da stare dietro una porta aperta e ingressi minimal ma funzionali. Tutto questo senza dimenticare l'estetica ormai fondamentale.
Devo ammettere che all'inizio, anni fa, quando aprivo il loro catalogo non rimanevo piacevolmente sorpresa per l'impatto estetico dei loro mobili, negl' anni invece hanno perfezionato la qualità e le finiture e il design delle soluzioni che sono diventate abbinabili ad ogni casa, discrete o eccentriche a seconda della colorazione e dell'importanza che vogliamo dare ad una determinata funzione.
Infatti la cosa bella è che sono mobili pensati per agevolarci nelle azioni di tutti i giorni, quelle più quotidiane, riporre le scarpe in poco spazio, lavare, tenere in ordine, persino cucina re sul terrazzo attraverso una cucina per esterni.
Quasi tutta la gamma è prodotta in laminato HPL (trovate la spiegazione al post ABET LAMINATI. Laminatino a chi??), per poter resistere ad intemperie, ad urti e aggressioni dovute al suo utilizzo.

Visitate il sito http://www.birex.it/. E soprattutto sostenete il mercato italiano.



lunedì 18 giugno 2012

TAVOLI ALLUNGABILI

I dettagli, già l'ho detto, sono molto importanti.
Quando si sceglie l'arredo spesso si sottovalutano i complementi, ossia quei mobili di servizio a pezzo unico che accompagnano e completano un locale. Si sottovalutano perchè prima si pensa al grosso, all'idea globale di casa, ma spesso si finisce con inserire qualcosa di rattoppo, "tanto c'è tempo".
Il tavolo è spesso uno di questi complementi, soprattutto quando non si ha una sala da pranzo in cui poter esagerare.
Va bene improvvisare e rattoppare, va bene che se poi non ci piace in fondo è solo un tavolo e lo si può cambiare più facilmente di una cucina, ma almeno facciamo scelte giuste, nel vostro soggiorno il tavolo sbagliato può rendere brutto e stonato tutto il locale.
Le scelte sono sia estetiche che funzionali, come vi ho già sottolineato in un ambiente unico, soprattutto se non troppo grande, è meglio evitare due tavoli o piano snack e tavolo insieme, ma optare per la scelta più comodo e duratura: tavolo. Se l'ambiente in misura lo permette via libera con grossi tavoli quadrati o rettangolari che riempiono gli spazi e danno accoglienza.
Nei casi quotidiani invece spesso si è costretti ad optare per i tavoli allungabili. Io dico sempre ai miei clienti che devono pensare a 300 giorni l'anno, quando vivono la casa da soli e non ai restanti 65 in cui inviteranno amici e parenti. La comodità deve essere di chi la casa la vive ogni giorno.
Per cui, assodato che un grande tavolone piace tutti, cerchiamo di non limitare gli spazi. 
Un tavolo allungabile consente di gestire bene le necessità, mangiare in quattro o anche in dodici solo quando serve. Bisogna solo scendere a piccoli compromessi: 
-tavolo allungabile legno: nessun problema: piano e allunghe vengono sempre realizzate nella stessa finitura,  in più il piano legno ci permette di non vedere il meccanismo d'allunga che necessariamente c'è. 
-tavolo allungabile vetro: nel caso scegliessimo un tavolo in cristallo trasparente, bhè, c'è davvero poco da fare, il meccanismo d'allunga c'è e si vede. Più il tavolo sarà di design e più sarà curato, ma pur sempre visibile. La leggerezza di un cristallo trasparente valorizzata da un basamento cromo o comunque importante è innegabilmente molto bella. Però spesso vedere il meccanismo non convince, il compromesso è quindi quello di scegliere un cristallo sabbiato o addirittura verniciato che non consente di vedere il meccanismo. Certo, l'impatto estetico è diverso, ma ugualmente piacevole perchè la lucentezza del vetro rimane.
Fate attenzione in quanto molte aziende che producono tavoli allungabili di piccole dimensioni ( i classici da cucina 110x70; 120x80, etc...) anche se propongono il piano in vetro poi abbinano allunghe in laminato, per cui una volta aperto avremmo un tavolo con delle "ali" di un altro colore. Basta saperlo.
C'è però un dettaglio per me fondamentale negl' allungabili: le gambe. Guai se le gambe rimangono fisse ed estraggo solo le allunghe. Le gambe DEVONO essere telescopiche, ossia scorrere dal lato in cui si estraggono le allunghe e rimanere sempre all'estremità del tavolo. Qualche commensale finirebbe sicuramente con l'avere una gamba in mezzo alle gambe. 

1) EXT MDF; 2)XL Longhi; 3) ATHOS B&Bitalia.

giovedì 14 giugno 2012

RESINA. FASCINO INDUSTRIALE.

Resina by feeling. Immagine tratta dal web.
E' la nuova tendenza. E' la soluzione a tutti (o quasi) i pavimenti disastrati, non curati, rovinati del mondo.
Pratica, e d'effetto è la resina. Attualissima ha invaso dapprima locali pubblici di tendenza, appartamenti di lusso e a seguire le case di tutti i comuni mortali.
L'impatto estetico è molto forte perchè la mancanza di fughe e giunte rende gli ambienti molto più grandi, può essere realizzata in tutti i colori, con inserimenti di foglie oro o argento o disegni, la personalizzazione è quasi infinita!
Viene posata solo ed esclusivamente a mano da posatori esperti e richiede mediamente una settimana di lavoro per i vari processi che richiede.
La cosa assolutamente fantastica di questo materiale è che non richiede lo smantellamento della pavimentazione esistente bensì può essere applicata sopra di esso, livellato e annullando eventuali imperfezioni o movimenti del pavimento precedente.
Questo è un vantaggio non indifferente perchè prima di tutto abbatte i costi di demolizione ed elimina tutta quella quantità industriale di polvere e sabbia che verrebbe normalmente ed inevitabilmente prodotta in una casa! Solo sul parquet non è possibile effettuare questa operazione, in quanto un pavimento in legno è sempre e comunque in movimento.
Lo spessore è variabile da 0,1 mm a 10 mm. Una sottiletta praticamente!
Sostanzialmente la sua applicazione avviene in questo modo: viene pulito e livellato il pavimento esistente, vengono eliminati eventuali listelli di giunzione tra un pavimento e l'altro, vengono tappati eventuali buchi o mancanze con stucco e gesso. La superficie sulla quale si applicherà la resina deve essere preparata per l'adesione perfetta della stessa.
Vengono poi passati i vari strati di preparativo e resina, per ogni strato (a seconda del risultato desiderato) bisogna attenderne la sua completa asciugatura prima che sia calpestabile. E' una lavorazione che, ripeto, va effettuata da personale qualificato e preparato, se siete dei pignoli non improvvisatevi!
La mancanza di fughe lo rende estremamente facile da pulire, e non necessita di utilizzare detergenti particolarmente aggressivi. Inoltre, in ambienti particolarmente soggetti all'umidità è possibile applicare la resina traspirante che permette l'uscita del vapore acqueo.
Il suo aspetto spesso lucidissimo e liscio dà l'aria di scivoloso, assolutamente invece non lo è!
Ah, dimenticavo! Non è mica applicabile solo sui pavimenti. Anzi, è adatta anche a rivestire pareti creando giochi di luci, movimenti e particolari suggestioni. Potreste anche pensare di scrivere una poesia sulla parete di fondo al letto... !

Per spunti visitate il sito: http://www.moosedesign.it/index.html



lunedì 11 giugno 2012

UN TAPPETO PER OGNI GUSTO.

Più volte parlando e descrivendo un' ambiente ho inserito la parola tappeto.
E' una parola magica in effetti, non chè un complemento magico in grado di arricchire e cambiare l'atmosfera di un ambiente a seconda del suo aspetto.
Fortunatamente è passato il tempo in cui si pensava che gli unici tappeti meritevoli di essere esposti in una casa fossero gli orientali preziosi e piuttosto cari.
Si passa da tappeti classici pregiati e antichi, che richiedono anche una certa conoscenza per non prendere fregature, a tappeti moderni dai colori sgargianti e dalle forme più inusuali. La texture è ciò che ne determina il carattere e varia a seconda della sua lavorazione: annodati a mano, a macchina o i taftati che utilizzano diverse fibre tra lana, acrilico e seta. Oppure i kilim, nei quali si utilizza un pò la tecnica dell'arazzo e il diritto e rovescio degli stessi sono uguali.
I materiali\tessuti utilizzati per creare un tappeto sono diversi: lana, cotone, seta o aquatech (un materiale sintetico dall'aspetto di paglia intrecciato, bello e generoso anche per esterni).
I primi, in lana ad esempio, essendo del tutto naturale come fibre, nel corso della loro vita possono sbiadire o variare di colore, la pulizia può essere fatta tramite aspirapolvere, quotidianamente o a secco, evitare vapore ed acqua ad alte temperature è un buon modo per evitare che si rovini.
In tantissimi casi potrete scegliere se adoperare un bordo nascosto o un bordo molto evidente per rifinire il vostro tappeto, soprattutto se scegliete dei tappeti a trama\pelo corto. Quelli a "pelo lungo" sono i più accoglienti e divertenti da vedere, in tinta unita creano uno sfizioso gioco d'ombre tra i loro capelli.
Se invece ci piace camminare a piedi nudi i velluti sono ideali, morbidi e setosi hanno una trama non alta ma cangiante per il colore, crea dei delicati riflessi che li rende un pò perlati e luminosi.
Possiamo inoltre scegliere qualcosa di particolare andando sui patchwork, ossia recuperare varie parti di vari tappeti, scelti per colori dello stesso tono e uniti poi insieme a creare una tavolozza di diversi tappeti. Il risultato estetico è particolare, potremmo avere un tappeto che ha dentro un pezzetto di tappeto pregiato unito ad un elemento più moderno nello stesso tono di colore. Attenzione, perchè questa soluzione richiede una dimensione evidente per avere il giusto impatto scenico.
Certo, se si soffre di allergie alla polvere i tappeti, quanto meno quelli in fibre naturali, andrebbero evitati perchè se non puliti quotidianamente sono un ricettacolo di polvere non indifferente.
La scelta della sua consistenza ed il colore sono fondamentali per la riuscita estetica di un ambiente, perchè, come già vi ho detto, è un dettaglio importante che può cambiare faccia al vostro locale.

1) Ruckstuhl; 2) Sartori; 3) Ruckstuhl.

venerdì 8 giugno 2012

ATMOSFERE DA ESTERNI.

Che si abbia un giardino, un terrazzo, o un cortiletto uno sfogo esterno dedicato ai sogni è tra le cose più piacevoli e desiderate quando si acquista una casa.
Ora poi che (teoricamente) possiamo passare le nostre serate comodamente a dondolarci sull'amaca o adagiati sul nostro divano d'acacia e dai tessuti tipicamente estivi, l'illuminazione è assolutamente fondamentale per creare quella giusta atmosfera tipica delle sere d'estate.
Come possiamo fare?
Innanzitutto sfogliamo il catalogo di Martini Light per trovare delle illuminazioni da pavimento molto particolare, ossia che riprendono la fattura di quello che può essere il percorso calpestabile del nostro giardino. Anzichè utilizzare i classici faretti segna passi potremmo utilizzare "Sasso" o "Porfido" predisposti per la carrabilità leggera, sono irregolari proprio come potrebbe esserlo la pavimentazione, le sue componenti elettriche sono rese completamente impermeabili e potremmo addirittura predisporle all'interno di una fontana o di un ruscello senza avere il minimo timore, con il massimo impatto estetico.
Se invece vogliamo decorare alternativamente il nostro giardino possiamo prendere ispirazione da vasi, fioriere luminose che durante il giorno svolgono la loro funzione primitiva e la sera diventano luminose sculture d'atmosfera. Molte sono quelle che funzionano grazie a batterie al litio o ad energia solare (ribaltandole, durante il giorno acquisiscono tutta l'energia solare tramite un pannello applicato su quello che la sera diventa basamento), niente cavi elettrici in giro per il giardino con il rischio di inciampare.
Possiamo utilizzare delle sculture, più squadrate e moderne che proiettano fasci di luce o anche la fibra ottica, creando fili d'erba luminosi e ottenendo un effetto suggestivo degno delle migliori scenografie!




2);Granito 60 Artemide; 3/4) Techly Manhattanshop; 5) Turner per Bockia.

giovedì 7 giugno 2012

CONDIZIONATORI: CONSIGLI PER L'USO.

E' arrivato ufficialmente il caldo e per noi che non viviamo al mare, anche abbondante afa.
Premettendo che non sono un'amante dell'aria condizionata e che la mia casa segue le regole del mio post "Primo Impianto: Aiuto" ed è quindi piuttosto fresca nella zona giorno grazie alla sua posizione strategica,  ormai è difficile immaginare di convivere con quell'umido appiccicaticcio tipico delle giornate estive milanesi.
Se non possiamo fare a meno di accendere il condizionatore è bene conoscere delle piccole regole per un uso corretto.
Una famosa azienda produttrice di condizionatori ha infatti stilato quelle che possono essere regole fondamentali per un buon utilizzo dei suoi prodotti, perchè stare in un ambiente fresco e confortevole può costare caro a livello di spesa energetica e inquinamento.
In primis è meglio utilizzare la tecnologia Inverter che adegua la potenza alla necessità riducendo quindi i continui accendi-spegni e un risparmio energetico fino al 30%, infatti una volta che l'ambiente raggiunge la temperatura impostata l'apparecchio diminuisce la sua potenza e il numero di giri del compressore senza spegnersi ma mantenendo la temperatura desiderata, è d'obbligo, come per lavastoviglie, forno ed altri elettrodomestici, scegliere la classe di consumo A, più vantaggiosa per le nostre tasche e per l'ambiente che ci circonda.
L'unità esterna del condizionatore è bene che venga posizionata in zone d'ombra perchè riduce del 5% i consumi rispetto ad un unità esposta al sole, che quindi fatica di più a raffreddare.
Importantissima è la temperatura che impostiamo, principalmente per noi stessi, io trovo impensabile dover stare in casa ad Agosto con il cappotto e i pinguini. Inoltre netti e repentini sbalzi di temperatura nuociono non poco alla nostra salute fisica, la temperatura ideale nell'ambiente domestico oscilla tra i 25° e 27° e rispetto l'esterno non ci dovrebbero essere più di 6° di differenza.
A tal proposito acquistare un condizionatore con funzione deumidificante aiuta ulteriormente a non dover abbassare troppo la temperatura in quanto eliminando l'umidità diminuisce la nostra percezione di afa e calore.
Alcuni condizionatori dispongono di un sensore movimento il quale se non rileva presenza dopo 20 minuti mette in stand-by l'apparecchio evitando sprechi inutili.
l'impianto richiede poi una manutenzione periodica che deve avvenire ogni due anni circa controllando il refrigeratore e sostituendone eventualmente i filtri.
Un uso corretto di questo apparecchio evita spreco di energia e di soldi. E non sprecare l'energia aiuta soprattutto l'ambiente.


lunedì 4 giugno 2012

COME TI ATTREZZO L'ANGOLO CUCINA.

Ci avete mai fatto caso vero, di quanto sia scomodo, inutile e dispersivo l'angolo di un mobile profondo?
Soprattutto in cucina, dove lo spazio sembra non essere mai abbastanza, gli angoli sono uno di quei punti che se usati in modo tradizionale con ripiani, diventano un raccogli cose inutili che dimentichi di avere.
Eh sì perchè ci si infila dentro tutta quell'attrezzatura che poco o raramente si usa.
Fortunatamente però la ferramenta ci viene in soccorso e crea meccanismi che ci consentono di fruttare questi angoli nel modo più agevole possibile e impedendoci soprattutto di doverci infilare con la testa all'interno del mobile per vedere e recuperare quell'oggetto finito proprio in fondo!
Ce ne sono di diversi tipi, con diverse dimensioni adattabili alle diverse conformazioni di angoli.
Certamente, rispetto al tradizionale ripiano che occupa tutta la dimensione della base, questi meccanismi perdono un pò in capienza, perchè essendo tutti più o meno rotanti hanno bisogno di spazio per muoversi all'interno del mobile, ma la comodità sta nel fatto che li possiamo proprio estrarre dal mobile stesso.
Senza dubbio i più efficienti sono quelli che vedete nella foto in alto, i così detti fagioli o Le Mans, resistenti e dalla portata in kg molto alta si estraggono completamente mettendo sotto i nostri occhi tutto il contenuto. Esteticamente nuovi e molto belli, non hanno certo un costo proprio minimo ahimè!
Altro angolo molto usato e comodo è il magic corner, una serie di cestelli in cui il primo seguendo l'anta trascina dietro sè il secondo. Portata e comodità anche qui molto alta. E anche il prezzo è abbastanza alla portata.
Se non vogliamo strafare possiamo invece utilizzare i classici cestelli rotanti o mezzelune, non si estraggono dalla base e portano via un pò più di spazio per consentirne la rotazione, ma ci permettono sempre un utilizzo comodo e agile del contenuto.