lunedì 28 gennaio 2013

TAVOLI PER IL SOGGIORNO.

Ehi, ho scritto soggiorno, mica sala da pranzo!
Si perchè non serve mica avere per forza una vera e propria sala da pranzo per poter inserire un tavolo con le sedie, creare l'angolo pranzo anche in soggiorno è possibile e fattibile!
Dobbiamo solo ridimensionarci, o meglio dare la giusta dimensione al tavolo a seconda dell'ampiezza del soggiorno che abbiamo a disposizione.
Definiamo lo spazio: lì va il divano, lì il mobile per la tv, e lì vicino alla finestra e/o porta finestra, il tavolo da pranzo con le sedie.
Deciso questo ricordiamoci una cosa ESSENZIALE: questa zona avrà bisogno di illuminazione, giusta e non fastidiosa e particolarmente forte. dovrà essere una luce sufficiente da farci guardare bene in volto i nostri ospiti ma non da farci tenere gli occhiali da sole indossati. In fase di predisposizione punti luce, è li che andrà pensato l'unico punto luce a soffitto del soggiorno. Lì dove pranzerete.
Infatti, il soggiorno, di norma, non richiede l'uso di un lampadario a soffitto che faccia una luce generica nel locale. Il soggiorno è un ambiente per rilassarti, per conversare e ospitare. Poco invasivo in tutti i suoi elementi. Rilassante. Per cui la luce dovrà essere mirata., per questo motivo l'unico lampadario cadrà sopra al tavolo.
La scelta del tavolo, per dimensione e finitura dovrà essere proporzionato, se il soggiorno non è grandissimo e preferiamo comunque dare più spazio alla zona conversazione, il tavolo avrà una dimensione più piccola: 120x80 o 140x80/90, allungabile per non lasciare nessuno a bocca asciutta. Le sedie, meglio se esili, che imgombrino poco e che possano stare il più possibile all'interno del tavolo. Se la sua posizione sarà in un angolo del locale, ricordate di lasciare almeno 60 cm. dalla parete al tavolo, così potrete inserire la sedia senza strizzarvi troppo per sedervi. Le finiture, bhè a scelta e legate al resto dell'arredo. Magari un piano in legno, importante con delle sedie trasparenti, molto leggere. Il protagonista sarà il tavolo. O, al contrario, un tavolo in vetro, trasparente con un basamento importante, un centro tavola e delle sedie morbide nelle linee e nell'imbottitura.
Ma se il tavolo non ci sta? Se il soggiorno è piccino e inserire un tavolo vero e proprio è fuori luogo? Che si fa?
Semplice, ognuno mangi a casa sua e via!
Scherzo, pensiamo ad un alternativa, niente tavolo, ok ma un tavolino che diventi tavolo. Insomma un tavolo due funzioni. E' la soluzione migliore soprattutto se non si è una famiglia numerosa che necessita di grossi tavoli e se si predilige avere maggiore ampiezza nel locale.
Ripiegare su un tavolo SU E GIU' non è un ripiego vero e proprio, anche perchè, già ve l'ho detto, in uno spazio ristretto non ci possono essere due tavoli. Quindi, nella normalità delle vostre serate avrete un tavolino da divano su cui poggiare bibite, riveste etc. Quando invece servirà lo sposterete lo solleverete e lo allungherete, anche abbastanza facilmente. I meccanismi oggi sono diventati molto leggeri e facili da usare, tutti a pressione, il tavolo fa quasi tutto da solo. Quale scegliere? Anche qui, come per un tavolo normale le regole non cambiano.
Assicurati solo di avere dove riporre delle sedie pieghevoli!
E la luce? qui certo non potremo inserire un punto luce a soffitto, così, dove capita, allora la scelta migliore è utilizzare una lampada a stelo, tipo arco, abbastanza ampia da indirizzare sul tavolo, una volta aperto, il suo fascio di luce.
Immagini dal web.

giovedì 24 gennaio 2013

CUCINA: LA DISPENSA DEL FREDDO.

In cucina non esistono solo le colonne, maestose ed imponenti, in cui riporre pasta e provviste varie.
Colonne che completano, arredano e sostengono la scelta della cucina fatta.
Bensì sono le colonne del freddo quello maggiormente utilizzate, quelle che apriamo più e più volte al giorno, quando cerchiamo uno spuntino senza sapere quale, quando conserviamo il cibo per giorni ritrovandolo fresco come appena acquistato.
I frigoriferi sono delle vere e proprie dispense, che a livello estetico si ambientano senza stonatura all'interno del locale integrandosi perfettamente, ed, a livello tecnico e tecnologico, hanno raggiunto caratteristiche semi-professionali anche per le cucine comuni.
I frigoriferi SIDE BY SIDE o comunemente chiamati "frigoriferi americani" hanno la caratteristica, rispetto agli standard, di avere sia dimensioni più ampie esternamente, sia una capacità interna di contenimento che arriva anche a 600 lt. Possono essere tranquillamente inseriti all'interno del contesto cucina grazie alla possibilità di avere oltre le ante in acciaio o alluminio, anche i fianchi e tutta la struttura nella stessa finitura, sono infatti i cosiddetti carrozzati.
La particolarità data dalle importanti dimensioni è la profondità, superiore ai 60 cm. delle colonne dispensa. Le ante di questi frigoriferi infatti, spesse circa 6/7 cm. richiedono lo stesso spazio vuoto al loro lato per consentirne l'apertura a 90° e quindi l'estrazione dei cassetti congelatori.
Che scegliate doppia anta, per una dimensione totale del frigo superiore ai 90 cm., con un lato frigorifero ed uno congelatore, oppure ante nella parte superiore (frigorifero) e cassettoni inferiori (congelatore), la funzione NO FROST è un must irrinunciabile che impedisce grazie al riciclo d'aria la formazione del ghiaccio.
Bisogna solo fare attenzione a non esagerare, inserire un frigorifero così ampio e voluminoso in una cucina non molto grande, non è una scelta adeguata perchè sproporzionato rispetto al resto del locale.
Gaggenau, ha invece studiato e proposto ormai da diverso tempo i frigoriferi Vario Cooling, perfettamente integrabili con la cucina perchè pannellabili con le ante della stessa finitura dei mobili, vetro, legno, laccato o laminato, frigorifero, e congelatore diventano così elettrodomestici camuffati perfettamente da colonne dispensa. Le ante di questi frigoriferi e congelatori hanno anche si un' apertura che arriva a 115°.
Stesso discorso vale per la cantina vini, anche per i semplici degustatori la cantina vini è un prodotto professionale degno delle migliori enoteche, e molto chic da tenere e mostrare in cucina.
al loro interno, differenziate da zone termiche indipendenti si può regolare elettronicamente la temperatura da 5° a 18° a seconda dei vini che vogliamo conservare. Inoltre, una cantina vini di grandi dimensioni può contenere fino a 103 bottiglie, e può essere perfettamente integrata tra frigorifero e congelatore per un'estetica impeccabile.
I prezzi, ovviamente, non sono quelli di un frigorifero standard, che sia un side by side o un Vario Cooling, bisogna sapere che la spesa economica non è indifferente... ma, come dice sempre mia nonna "chi bello si vuol far vedere ... " ...


martedì 22 gennaio 2013

LAVATRICE IN BAGNO.

Io la detesto.
Se c'è un elettrodomestico che proprio non posso vedere è la lavatrice. Il suo volume eccessivo rispetto a tutti gli elementi normalmente presenti in un bagno la rende evidente ed anti estetica.
A me non piace, che ci posso fare?? Sarò l'unica?? Sono pronta a scommettere di no. Ed infatti ho deciso di mostrarvi come da un bagno normale, un bagno che potrebbe essere di chiunque e dalle misure relativamente standard, si possano ricavare in vari modi situazioni ed angoli in cui inserire questo elettrodomestico senza doversi tappare gli occhi ogni volta che lo si vede!
Le soluzioni per renderla "invisibile" sono diverse. La si può chiudere in un mobile studiato ad ok, con una serrandina scorrevole in verticale, rigorosamente senza schienale per consentirne sempre l'areazione, sfruttando così l'altezza del locale per riporre detersivi, accessori per la pulizia e quant'altro.
Se invece siamo degli esteta, e non vogliamo volumi eccessivi come un armadio all'interno del nostro bagno, dovremo riporla nel contesto del mobile lavabo.
Innanzitutto dovremo scegliere una lavatrice dalla profondità ridotta (quanto meno se il bagno in questione non è larghissimo!) in modo che stia comodamente nella profondità del mobile che sceglieremo. Le aziende più famose ne producono in profondità 40, la quale è ottimale per poter avere un mobile dalla profondità di 45 cm. e non superiore, eviteremo così di avere un mobile molto invadente in bagno.
Nel momento in cui inseriremo la lavatrice all'interno del contesto mobile lavabo abbiamo due possibilità: la prima è lasciare il frontale della lavatrice a vista,  in modo da utilizzarla comodamente senza dover aprire prima le ante e successivamente l'oblò. La seconda è coprirla con le ante in tinta come il mobile, che arriveranno a terra per coprirla tutta. Tutto dipende da quanto sia insopportabile alla vista quest'elettrodomestico.
Ricordate che la praticità è sempre la scelta migliore!



venerdì 18 gennaio 2013

MONOLOCALI ATTREZZATI.

Come si fa a rendere "CASA" qualcosa che sembra non averne gli spazi??
Da sempre, chiunque immagini la casa dei suoi sogni, desidera spazi ampi, magari con uno sbocco esterno, un giardino ... Difficilmente una casa di 40 mq. rientra nell'immaginario di chi cerca la sua "tana per la vita".
ma qualunque sia il motivo che vi fa scegliere questa soluzione, l'importante è strutturare e sfruttare gli spazi in modo da renderli vivibili e se occorre, privati.
Nella mia esperienza ho visto 2 tipi di monolocali: il primo, più anziano per concezione, è composto da cucina abitabile o semi-abitabile, camera da letto/living e bagno (e nella migliore delle ipotesi anche un disimpegno-ripostiglio); il secondo , di idea più recente, è composto da un unico-grande locale che fa da cucina/living/zona notte, un bagno e forse un disimpegno.
Come si arredano quindi questi spazi che necessitano delle stesse attenzioni?
Il primo, avendo la cucina separata consente di concentrare le attenzioni nella zona notte/living, che necessita di un letto e di un armadio in cui contenere di tutto e di più e anche un divano per ospitare amici e parenti.
Se l'idea di avere un divano letto da aprire ogni sera e chiudere ogni mattina, poco vi attrae, potreste valutare di inserire entrambi, in dimensioni più contenute. Un letto ad una piazza e 1/2 ad esempio ed un divano 2 posti, creando una divisione tra i due attraverso un tendaggio. Infatti, applicando un binario a soffitto potrete inserire delle tende scorrevoli, di un tessuto chiaro e molto leggero, che consentono di chiudere la zona interessata separandola dall'altra.
Nulla vieta a questa soluzione di essere applicata anche al monolocale più moderno.
Inoltre, per rispondere a tutte le esigenze esistono dei mobili "trasformabili" notevolmente utili. Scrittoi che diventano letti, divani che nascondono contenitori, pareti boiserie o librerie che diventano letti. Tavoli consolle che diventano veri e propri tavoli da pranzo per ospitare innumerevoli commensali.
L'importante, quando si sceglie un mobile di questo genere è l'esperienza dell'azienda, che deve essere specializzata ed utilizzare meccanismi resistenti e all'avanguardia per non incorrere in spiacevoli inconvenienti!
Clei risponde bene a questa caratteristica anche grazie ad un design giovane ed essenziale facilmente abbinabile ad ogni stile e soprattutto ideale per i giovani!

Immagini tratte dal web.

giovedì 10 gennaio 2013

CERTIFICAZIONI. TRA SOSTENIBILITA' E QUALITA'.

Voglio affrontare un argomento spinoso e complesso nonché sconosciuto ai più, argomento spesso evitato dalle aziende produttrici e ignorato dai consumatori i quali acquistano un prodotto senza conoscerne le reali caratteristiche.
Innanzitutto, proprio come per gli alimenti o i giocattoli, il mobile è sottoposto ad una serie di controlli qualità e deve rispondere a precise regole che gli danno o meno il marchio di qualità, esiste infatti una struttura in grado di analizzare la qualità di un mobile secondo prove normalizzate che non lasciano dubbi a interpretazioni personali. Tale struttura è il CENTRO CATAS (http://www.catas.com/) che decreta e stabilisce se un elemento supera o meno queste prove.
E' chiaro che, il fatto di non "superare" queste prove non evita che il mobile o l'elemento vengano messi in commercio ugualmente, bensì serve al consumatore per sapere se il pezzo che sta comprando e costa così caro vale la pena non solo da un punto di vista estetico (che come è personale) ma anche qualitativo e di normative.
Detto questo vorrei informarvi di quelli che sono i principali marchi che sarebbe bene conoscessimo tutti, per poter acquistare prodotti che rispettino l’ambiente in cui viviamo e la nostra stessa qualità della vita. Non dimentichiamo infatti che tutto ciò che mettiamo in casa lo viviamo, lo tocchiamo e lo respiriamo, per cui materiali scadenti o peggio nocivi all'interno dei nostri mobili diventano nocivi per noi stessi e per i nostri bambini.

  •  ISO9000: facendo riferimento alle norme internazionali sulla qualità del processo di lavorazione, garantisce che all’ interno di una fabbrica ci sia un sistema che normalizzi e migliori i sistemi produttivi.

  • ISO9001certificazione che non analizza la qualità di un prodotto bensì quella del sistema produttivo che viene fissato dall’azienda, il quale però potrebbe anche essere basso, purchè rispettato. Nel senso che un’azienda seguendo determinati e certificati processi produttivi può comunque produrre mobili qualitativamente “non alti”, quindi con truciolare scadente rivestito di carta molto sottile, senza quindi prestare particolare attenzione a quelli che sono i materiali usati. Motivo per cui, potremmo trovare questo marchio valido anche per i cosiddetti mobili economici.
  • ISO14001: certificazione ambientale la quale garantisce che l’azienda rispetti le leggi ambientali riguardanti rumore, emissioni tossiche, polveri, e scarico acque. Garantisce quindi che l’azienda abbia un sistema di smaltimento rifiuti controllato e che si a basso consumo energetico. In tal modo un'azienda eviterà di rendere maggiormente inquinato il pianeta su cui viviamo.
  • ECOLABEL: marchio ambientale applicato ai prodotti Ecocompatibili, a basso impatto ambientale in tutto il loro ciclo produttivo. 
  • FSC: garantisce che il legno con questo marchio provenga da foreste gestite mantenendone la biodiversità, le funzioni ecologiche e beneficiando le comunità locali.
  • VERO LEGNOhttp://www.verolegno.it/ marchio utilizzato per prodotti che contengono legno come materiale caratterizzante e primario, lo stesso mobile in truciolare può ottenere questo marchio purchè il suo rivestimento esterno sia anche solo di 0,5 mm. di legno. Il mobile DEVE essere accompagnato da un' etichetta che ne specifichi i materiali utilizzati.


E’ tutto chiaro, no??!
Ok, no.
Mi rendo conto che non è semplice, soprattutto quando già si deve fare i conti con quello che piace e che si deve spendere, pensare anche di cercare se un azienda possiede o meno un marchio, ma è comunque meglio esserne a conoscenza per poter valutare bene soprattutto quando si acquista una cucina o un arredo economicamente alto, il quale, a maggior ragione non può non rispondere a tutte le norme qualitative vigenti.
Ed, ancora più importante è COMPRARE ITALIANO.
Viviamo ancora nel paese che può vantare i più grandi maestri creativi e soprattutto la manifattura migliore, aziende come Flexform, Poliform, Baxter, possono ancora vantare una produzione tutta italiana notevolmente alta e tutelata, così come aziende meno famose e nominate le quali hanno la produzione nel cuore vibrante della Brianza e che, seppur con tutta la fatica, resistono.
Conoscere infatti la politica di un'azienda, sapere che, ad esempio come Baxter, è una delle prime aziende italiane a impatto zero e che alimenta i suoi uffici e parte della produzione ad energia solare, sapere che ha investito in qualcosa di grande per prima, non può che farci pensare che la stessa attenzione viene e verrà riservata anche ai prodotti che compreremo.

martedì 8 gennaio 2013

PIASTRELLE EFFETTO DECOR.

Per anni le abbiamo snobbate, pensando che tanto una piastrella valesse l'altra. Le abbiamo viste come una necessità e non come complemento d'arredo ben visibile nelle nostre case.
Se andate indietro nel tempo e pensate alle case degl'anni 80, in Italia, i pavimenti e i rivestimenti  delle cosiddette case comuni sono ad oggi il primo elemento da smantellare. Ogni locale godeva di una sua piastrella, in genere dal formato abbastanza banale (20x20) e l'uniformità non era ancora stata pensata.
Oggi, fortunatamente, il mondo del rivestimento si è notevolmente evoluto e con esso anche il modo di approcciarsi nei confronti della casa.
Inserire delle piastrelle in casa con la convinzione che nessuno le noti è un gran paradosso. Ma destreggiarsi in questo mondo complesso non è facile. Quando si entra nei negozi specializzati c'è solo l'imbarazzo della scelta, e se non si hanno le idee chiare è un problema!
Ma oggi non voglio farvi il riassunto di tutte le piastrelle esistenti, e delle varie tipologie. Oggi voglio solo farvi notare l'esistenza di piastrelle dall'effetto decor. Ossia quelle piastrelle, prevalentemente ceramiche, che grazie alle nuove tecnologie offrono trame e disegni utili a decorare pavimenti e pareti.
Certo, perchè se in camera da letto interverremmo su una parete utilizzando una carta da parati, in bagno è impensabile, il vapore e l'umidità le farebbero avere vita breve.
Allora per quale motivo dover rinunciare ad una decorazione nella zona vasca da bagno o nella zona lavabi??
Siccome esiste una giustizia, anche in questo, non ci rimane che scegliere il disegno che preferiamo e stabilire come e dove installarlo. Le regole sono semplici ma ben precise e sarà meglio rispettarle:
Il colore delle piastrelle decor deve richiamare quello del resto delle piastrelle e a sua volta anche la vernice sulle pareti dovrà avere lo stesso tono, più chiaro se è il caso, ma deve esserci un colore che unisce, uno solo, vi raccomando, e vale per tutte le stanze della vostra abitazione.
Per cui, se vi orientate su una pavimentazione beige (è un esempio), scegliete delle piastrelle decor che contengano al loro interno questo colore, meglio ancora se rispecchiano lo stesso formato, e riprendete poi il colore anche sopra le piastrelle, anche schiarendolo.
In questo modo eviterete di avere stacchi di colore sgradevoli e soprattutto l'occhio lo leggerà come ambiente unico e armonico.
Il formato delle piastrelle è certamente una questione di gusti. Quadrato, rettangolare largo, rettangolare stretto e lungo, mosaici, e chi più ne ha più confonda! L'ideale è piastrella grande per i pavimenti, perchè allarga. Corridoi o locali stretti e lunghi richiedono una piastrella a correre per la larghezza, in modo da dare la sensazione di allargare lo spazio.
I rivestimenti sulle pareti invece lasciano più spazio alla fantasia, sebbene la posa delle piastrelle dà il verso del locale: piastrelle rettangolari posate in verticali allungano la parete, in orizzontale invece accentuano la lunghezza del locale.
Qualunque sia la scelta della posa, ricordate di concludere con una greca, non per forza quella con i fiorellini, ma anche semplicemente con una piastrella più piccolina, a chiudere.
Il colore delle fughe è anch'esso importante ma è questione di gusti. Io preferisco il tono su tono perchè non amo vedere una riga scura o chiara che delinea maggiormente la piastrella, e anche sulle piastrelle colorate è possibile far fare la fuga del loro colore corrispondente o più chiaro\scuro.
Insomma, la piastrella è a tutti gli effetti complemento dominante nelle nostre case e merita quindi tutte le attenzioni possibili ed una scelta accurate per finitura, in modo che sia pratica e richieda una manutenzione limitata e per colorazione e formato.
Da un esigenza puramente pratica fino a qualche anno fà, la piastrella oggi è elemento decorativo importantissimo! Quindi: buona scelta!
NB: nelle immagini le piastrelle Cedir .

lunedì 7 gennaio 2013

SUNSHINE AWARD.

Buon anno lettori!
Ben tornata a me, che mi sono persa tra contest, tra la ricerca della casa (e dei soldi per comprarla :| ), tra mille desideri per la stessa che sembrano irrealizzabili (sempre per il mortale e comune motivo), il lavoro e un anno iniziato in modo disastroso.
Ma se male inizia peggio non può andare! Vero??
Al di là delle sfighe personali, si riparte (ma io non ho fatto stop!) con un nuovo "contest" per il blog più allegro e che quanto meno distrae dalla quotidianità, al quale mi invita la mia amica blogger Valentina di Eureka.
Le regole sono:
- Includere il logo del contest in un post o nel blog;
- Rispondere a 10 domande su se stesso;
- Nominare 10-12 altri blogger favolosi;
- Far sapere ai tuoi candidati che li hai nominati;
- Citare la persona che a sua volta ti ha nominato.

Quindi, ok, rispondo alle domande, ma vi avviso che io a parlar di me, non sono granchè brava!

- Colore preferito: Che domande, Rosso Papavero!
- Animale preferito: Bassotto belga a pelo corto o fenicottero rosa.
- Numero preferito: 2.
- Drink preferito non alcolico: Acqua minerale rigorosamente naturale.
- Preferisci Facebook o Twitter: Facebook anche perchè Twitter non ce l'ho!
- La tua passione: arredare, arredare, arredare e cucinare e mangiare, avere le mani in pasta.
- Preferisci ricevere o fare regali: a far la brava dovrei rispondere "fare" ma io non sono brava ad andare in giro a comprare, preferisco ricevere i regali e ricambiare facendone con le mie mani!
- Sport preferito: nuoto o comunque qualcosa che abbia a che fare con l'acqua.
- Giorno della settimana preferito: Giovedì, perchè vado in piscina!
- Fiore preferito: calla bianca olandese.

I blog che nomino sono:

Non so se il numero di blog da nominare sia obbligatorio, io nomino solo questi per il momento. Pochi ma buoni, mi verrebbe da dire.
La persona che mi ha nominata già l'ho citata, per cui ... Bentornati!

mercoledì 2 gennaio 2013

GRAZIA.IT, CONTEST: I'M ON!


Eccomi!
Sono in corsa!
Come vi avevo preannunciato qui la prima selezione è andata, ora non mi resta che chiedere il vostro aiuto!
Per tutte le motivazioni che ho spiegato sul mio profilo di partecipazione e per tanti altri motivi che non ho detto, se ritenete almeno carino il mio blog, se lo seguite, vi piace, insomma SE VI VA: VOTATE!
Farlo è molto semplice:
- Andate sul profilo di Rosso Papavero cliccando qui;
- Cliccate sul cuoricino rosso a lato della scritta "Votami".
Potete votare una sola volta al giorno, ma nulla vi vieta di farlo TUTTI I GIORNI!
Vi aspetto!