lunedì 26 marzo 2012

UNA CUCINA ROSSO PAPAVERO.

Ebbene si, mica che al mondo si fanno solo cucine color crema, bianche e lucide!
Per mia fortuna i clienti che desiderano avere qualcosa di diverso e personale esistono ancora, e allora io ci vado a nozze, perchè perdermi tra mille campioni di materiali e colori e abbinamenti è la mia passione.
Questa cucina, dalla conformazione piuttosto quadrata presentava una metratura non indifferente, con porta finestra su un lato e ovviamente ingresso dall'altro, ci ha permesso di utilizzare quasi totalmente 3 pareti con la zona lavoro e la quarta parete con tutte colonne.
La zona lavoro è stata studiata rispettando tutte quelle regole di cui vi ho parlato al post Cucina Atto Primo, piano di lavoro-cottura-piano di lavoro-lavaggio-piano di lavoro. Partendo da una profondità canonica di 60 cm. abbiamo evidenziato la parte angolo con la profondità di 80 cm. totale contenimento, con dei cestoni a guide Blum estrazione totale, per non perdere neppure un centimetro! L'angolo con il magic corner per una maggiore comodità, e la base sotto lavello che presenta le caratteristiche di quattro cestoni, in realtà si apre con  2 ante battenti per preferenza del cliente. Evidenziata questa zona si è tornati alla profondità 60 per lavastoviglie e altri contenitori. Il terzo lato, più ridotto in larghezza è stato alleggerito dandogli un aspetto sospeso con due basi più basse ed uno zoccolo rientrante utile a scaricare il peso a terra ed una profondità più ridotta. 
Nella parte superiore, per evitare di posizionare i pensili a diverse altezze (sempre per il discorso fatto nel precedente post) ne abbiamo cambiate le profondità, quelli in corrispondenza del piano di lavoro prof. 80 sono 45 cm, mentre gli altri standard. Ovviamente per una questione di leggerezza globale del locale i pensili coprono solo una parete lineare, nell'altra fà gioco solo una grande cappa a vista in acciaio.
Tra base e pensile, giacchè abbiamo voluto evitare le piastrelle, abbiamo ripreso nella parte più soggetta a schizzi e unto la pietra utilizzata sul piano, trattata con un liquido che la rende impermeabile, al di sopra il legno -teak- dei pensili per legare la parte alta della cucina. 
Solo dove si trova la cappa, quindi in corrispondenza dai fuochi abbiamo evitato il legno, tenerlo lontano dal calore e il vapore diretto è meglio, ed abbiamo utilizzato uno schienale in acciaio.
La zona conservazione invece è defilata nella parete colonne. Presenta un grande frigorifero in acciaio fronte e lati, e due colonne teak contenenti i forni che non volevamo vedere per una questione estetica. 
Il tutto è circondato da due colonne apertura push-pull che creano l'effetto nicchia, e una grande fascia di chiusura superiore, nel colore della cucina.   
In mezzo al locale un grosso tavolo quadrato composto da 4 quadrati a venatura opposta, con gambe inox a L appositamente realizzate. Un piccolo ribassamento in corrispondenza del tavolo cala quattro lampade a sospensione molto leggere, come le sedie in polipropilene trasparente.

Nel complesso la cucina è stata realizzata con ante in multistrato impiallacciato teak venatura orizzontale, e multistrato più formica Abet fin. sei ROSSO PAPAVERO con bordi legno a vista. 


































Si ringraziano i padroni di casa e Abita Sas. per  aver autorizzato la pubblicazione di queste foto che rimangono di proprietà di Rosso Papavero e Stefania Tripodi © 2007-2012 Tutti diritti riservati. NON AUTORIZZO per alcuna ragione la pubblicazione di queste foto in spazi della rete che siano forum o altro che non consentano il link al contenuto originale.






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