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giovedì 29 maggio 2014

LA NOSTRA PRIMA CASA. PROGETTO DI UNA CASA IN DIVENIRE.

Ci siamo.
In attesa di ristrutturare il minimo indispensabile, avendo deciso di ridurre all'osso le opere murarie, il progetto è fatto. Completato. A parte qualche dettaglio ancora da definire, come il divano, il tavolo e le sedie ancora da scegliere ed il colore della madia, il resto bene o male è stato pensato e ripensato.
Ahimè, la cucina non è quella dei miei sogni per dimensioni, allora ci ho dovuto studiare un pò. Far stare tutto in 2,60 x 1,10 mt è ovviamente impossibile. Combattere con una finestra invadente, un pilastro in cemento che o togli o ti ci abitui non è stato semplice.
Si, perchè la nostra zona giorno ospita uno sgradevole pilastro a dividere il "tinillo" dal soggiorno. 
L'idea iniziale era, saggiamente, quella di abbatterlo. Distruggerlo. Sgretolarlo. Peccato che sostenga tutto, è un pilastro portante in cemento armato. Che fare? Affrontare l'angosciante stesura di pratiche Dia, Scia e chiunque sia per recuperare 30 cm? Dover poi chiedere il permesso al condominio, intervenire con una putrella a sostegno... non finire più?
No. Noi abbiamo deciso di abbattere i costi, si sa, ora siamo ufficialmente in bolletta :)
E allora teniamoci il pilastro e giriamoci intorno! Sono diventata matta a trovare una soluzione graziosa. Che unisse estetica, praticità e tutto quello che serve in una cucina. E CE L'HO FATTA!
Abbiamo preferito privilegiare la zona centrale del locale, per avere più aria e movimento.
La libreria ospiterà un vano per le bottiglie (non avendo lo spazio per accontentare chi avrebbe gradito una vera e propria cantina vini) ed il vano per il frigorifero d'arredo, fino a diventare elemento decorativo/contenitivo con anche la tv.
I colori sobri, nei toni terra e cioccolato e verde acceso... poi chissà, ne penserò un'altra... chi può dirlo.
Dovremo avere ancora pazienza, l'attesa è lunga ma vi faccio vedere in anteprima l'idea prossima alla realizzazione, della zona giorno che ospita anche parte della cucina.


venerdì 27 settembre 2013

LA CUCINA IN SOGGIORNO.

La tendenza sempre più prepotente è questa: un locale unico per vivere la zona giorno. Inteso come ambiente ricreativo che unisce le persone, dal piacere del cibo fino alla visione di un bel film.
Poco importa poi se gli spazi non sono esattamente gli stessi di una cucina abitabile con in più il soggiorno.
Il vero problema è rendere i due ambienti omogenei tra loro senza rinunciare alla comodità, alla praticità e all'estetica.
Come si fa? 
I consigli sono semplici: POCO MA BUONO.
Innanzitutto:
- SPAZI: dividete la zona cucina attraverso una linea immaginaria e non oltrepassatela. Proprio come se fossero due ambienti separati. E' vero che sarete costretti a vedere il pentolame dal soggiorno, ma eviterete di avere i piatti sul divano!
Datevi delle priorità. Se non amate cucinare probabilmente non vi importerà vedere molta cucina ma preferirete guadagnare spazio nella zona soggiorno.
- ESSENZIALE: fate bene i conti. Anche riducendo al minimo gli elementi della cucina dovete tenere conto che, almeno gli elettrodomestici essenziali, li avrete. Per cui considerate 60 cm. per il forno e il piano cottura, 45 cm. o 60 cm. per la lavastoviglie e 45/60 cm. per il lavello. Altri 60 cm. li necessita il frigorifero ad incasso. Più un 8/10 cm. che richiede il montaggio.
- ZONA TAVOLO: sia che scegliate di inserire un piano snack che un tavolo, dovrete considerare lo spazio utile per un tavolo che si possa, volendo, aprire e possa ospitare più commensali.
- COLORI: sebbene questo locale unico debba essere di almeno 14 mq e disporre della luce necessaria con un rapporto area/luce a rigor di legge, non sempre è facile indovinare le tinte per questo ambiente. E' importante che ci siano elementi comuni, che possono essere ad esempio delle finiture in alcuni punti. Una libreria a giorno, che lascia passare la luce e crea quell'effetto vedo non vedo potrebbe essere fatta con lo stesso legno del top cucina o del piano snack. Il divano spezza con una colorazione più decisa ripresa in toni più delicati sulle tende. Se amate le piastrelle e/o i rivestimenti murali potrete applicare una pietra effetto rustico nella zona divano o in corrispondenza di una parete in soggiorno e riprendere lo stesso gioco vicino alla cucina.
Se non le amate invece, io consiglio di non applicarne neppure tra basi e pensili. Utilizzate pitture lavabili in tinta con altri dettagli della casa in modo da alleggerire ulteriormente la cucina.
Le aziende produttrici di cucine inoltre, per andare in soccorso del consumatore, hanno creato basi ad hoc partendo dalle basi cucina. Elementi più bassi, sospesi ma con le stesse caratteristiche estetiche dello stile cucina, in modo da inglobarsi perfettamente nel locale unico.

Riproduzione vietata.

venerdì 18 gennaio 2013

MONOLOCALI ATTREZZATI.

Come si fa a rendere "CASA" qualcosa che sembra non averne gli spazi??
Da sempre, chiunque immagini la casa dei suoi sogni, desidera spazi ampi, magari con uno sbocco esterno, un giardino ... Difficilmente una casa di 40 mq. rientra nell'immaginario di chi cerca la sua "tana per la vita".
ma qualunque sia il motivo che vi fa scegliere questa soluzione, l'importante è strutturare e sfruttare gli spazi in modo da renderli vivibili e se occorre, privati.
Nella mia esperienza ho visto 2 tipi di monolocali: il primo, più anziano per concezione, è composto da cucina abitabile o semi-abitabile, camera da letto/living e bagno (e nella migliore delle ipotesi anche un disimpegno-ripostiglio); il secondo , di idea più recente, è composto da un unico-grande locale che fa da cucina/living/zona notte, un bagno e forse un disimpegno.
Come si arredano quindi questi spazi che necessitano delle stesse attenzioni?
Il primo, avendo la cucina separata consente di concentrare le attenzioni nella zona notte/living, che necessita di un letto e di un armadio in cui contenere di tutto e di più e anche un divano per ospitare amici e parenti.
Se l'idea di avere un divano letto da aprire ogni sera e chiudere ogni mattina, poco vi attrae, potreste valutare di inserire entrambi, in dimensioni più contenute. Un letto ad una piazza e 1/2 ad esempio ed un divano 2 posti, creando una divisione tra i due attraverso un tendaggio. Infatti, applicando un binario a soffitto potrete inserire delle tende scorrevoli, di un tessuto chiaro e molto leggero, che consentono di chiudere la zona interessata separandola dall'altra.
Nulla vieta a questa soluzione di essere applicata anche al monolocale più moderno.
Inoltre, per rispondere a tutte le esigenze esistono dei mobili "trasformabili" notevolmente utili. Scrittoi che diventano letti, divani che nascondono contenitori, pareti boiserie o librerie che diventano letti. Tavoli consolle che diventano veri e propri tavoli da pranzo per ospitare innumerevoli commensali.
L'importante, quando si sceglie un mobile di questo genere è l'esperienza dell'azienda, che deve essere specializzata ed utilizzare meccanismi resistenti e all'avanguardia per non incorrere in spiacevoli inconvenienti!
Clei risponde bene a questa caratteristica anche grazie ad un design giovane ed essenziale facilmente abbinabile ad ogni stile e soprattutto ideale per i giovani!

Immagini tratte dal web.

venerdì 21 dicembre 2012

UNA NATALE CHE SIA COME LA FINE DEL MONDO.

Non si parla d' altro.
Ma che arrivi o non arrivi questa fine del mondo preannunciata dai Maya, passate un buon Natale, ricco di dolcezze e di regali.
Andiamo avanti nonostante l'anno faticoso e difficile, che arrivino tempi migliori per tutti noi.
Io resto operativa, il tempo è stato poco e molto tiranno ultimamente, motivo per cui i miei post sono stati pochi, ma mi rifarò, tranquilli! Vi proporrò nuove idee e soluzioni!

AUGURI di UN  NATALE ROSSO (papavero)!



mercoledì 21 novembre 2012

INSERIRE LA TV IN SOGGIORNO.

Ve lo ricordate in caro vecchio televisore con tubo catodico? Ah, quante volte l'abbiamo maledetto perchè ci obbligava ad utilizzare grandi e profondi mobili a suo sostegno? Pensavamo che, se non fosse stato così voluminoso, non avremmo avuto problemi.
E ora, che è stato ampliamente sostituito da schermi ultra piatti e sempre più grandi di dimensioni, sottilissimi e leggerissimi, pensavamo di aver risolto ogni problema di inserimento in soggiorno. Ebbene, nonostante anche i mobili si siano adeguati (in realtà si è adeguata la tv) a tutta questa leggerezza, non sempre è facile inserire quest'elettrodomestico nel contesto in modo appropriato. In primis c'è da dire che ci sono delle distanze da rispettare tra tv e soggiorno. Per intenderci: se dal divano a dove inseriremo la tv abbiamo un distanza irrisoria che non supera i 2 mt. sarebbe opportuno NON scegliere una tv da 45" ma limitarsi ad un 32, detto questo, dove e come inseriamo la tv?
Innanzitutto le scelte sono due: appesa a muro o appoggiata al mobile? Molto è questione di estetica, nel primo caso la tv funge da complemento d'arredo e ha un ruolo da quadro più che da elettrodomestico. Nel secondo è puramente se stessa. In ogni caso abbiamo un problema di cavi elettrici che dovremo a tutti i costi tentare di nascondere.
E' importante che, in fase di predisposizione d'impianto elettrico, la scelta sia già definita perchè l'altezza ideale per una tv appesa è di circa 120 cm. da terra, sarà quindi a quella distanza che andrà predisposta l'uscita dei cavi. La tv poi farà il resto in quanto una volta appesa coprirà completamente tutti i fili.
Ma, cosa succede se questa scelta non avviene all'inizio ma è conseguenza dei tempi che cambiano?
Bhè, bracci per appendere le tv a parete è pieno il mondo ma rimane il problema cavi: la soluzione più idonea è senza dubbio intervenire con un pannello che va dall'altezza del mobile o da terra in su. Questo pannello, distanziato di pochi centimetri dal muro consente il libero passaggio dei vari cavi e si presta bene ad ogni tipo di arredamento perchè ciò che ne cambia l'aspetto è la finitura che si sceglie (legno, laccato lucido, etc...)
In alternativa, esistono degl'elementi porta tv già predisposti a questa funzione, un pò più tecnici a livello estetico, ma che risolvono in ogni caso il problema.
Nella seconda ipotesi invece, ossia quella in cui la tv verrà appoggiata al mobile, le opzioni sono due: partendo dal presupposto che le prese hanno altezza da terra di circa 30 cm. con il mobile bisognerà o superare quest'altezza o stargli sotto.
In una situazione di mobile più tradizionale esso sarà ben più alto e i modi per tenere accessibili e al tempo stesso nascosti i cavi sono: schienale forato in corrispondenza delle prese con relativo foro passacavi sul top per il collegamento oppure oggi le aziende rispondono con dei top movibili che ne consentono il libero accesso.
Ovviamente, tra il mobile tradizionale e quello moderno e sintetico è solo una questione di gusti, ma la tv esiste e spesso vincola nella scelta del mobile stesso. Se volete posizionarla "altrove" provate a dare un occhio alla produzione di aziende che commercializzano complementi, come Calligaris ad esempio oppure rivolgetevi ad un falegname che sarà in grado di proporvi un pannello adatto come quello di cui abbiamo parlato sopra, e ovviamente affidatevi a qualcuno che comprendendo le vostre esigenze e bisogni lo progetti adeguatamente, tipo me ; )

Soluzioni Pianca; B&B Italia; Calligaris; progettazione su misura.

venerdì 19 ottobre 2012

SPAZIO UFFICIO.

Ahimè, alle volte è inevitabile.
Non vorremmo ma dobbiamo, perchè nonostante continuiamo a dire che il lavoro si lascia al lavoro e che a casa bisogna dedicarsi a tutt'altro, non si sa come ma un angolo ufficio, se non addirittura un locale ad esso dedicato, serve.
Allora come fare? Come inglobare questo spazio in un ambiente che, con molta probabilità, è dedicato ad altro?
Chi ha la fortuna di poter dedicare un locale apposito all' HOME OFFICE, dovrà "solo" preoccuparsi di capire quali sono le sue necessità, ossia: mi serve una postazione computer, una libreria capiente, contenitori per documentazioni, un grande tavolo lavoro, etc... e dovrà preoccuparsi di adeguare queste necessità al locale. E' fondamentale, una volta chiariti quali siano concretamente gli elementi da inserire e dove, prevedere un impianto elettrico adeguato. Avere una stanza-studio non vuol dire avere un locale in cui arrabattiamo le cose qua e la, bensì dovremo prevedere una presa pc, una presa telefono e modem, e delle prese di servizio proprio dove andrà lo scrittoio onde evitare cavi volanti e pessime ciabatte in giro per il locale. Se state costruendo o ristrutturando potrete anche prevedere una luce pendente da soffitto in corrispondenza del tavolo, per una luce potente diretta ma allo stesso tempo diffusa per il locale o delle aplique orientabili a muro da direzionare dove serve, ma è inutile ricordarvi che la migliore posizione per la scrivania è vicino ad una fonte di luce naturale.
L'illuminazione è molto importante, sia che lavoriamo al pc sia che, come spesso accade a me, dobbiamo lavorare direttamente su un tavolo con fogli di carta, matite e colori (sembra che io faccia cartoni animati! :), una buona illuminazione ci aiuta a non stancarci, e lo stesso accade con la giusta altezza di scrivania e sedia, meglio ancora se anatomicamente pensata per sostenerci nella postura.
Non mancherà poi una zona biblioteca/libreria nella quale riporre documenti, faldoni, libri e quant'altro necessario, meglio se con zone chiuse, qualche anta o cassetto per riporre cancellerie, scorte e documentazioni importanti.
L'ideale sarebbe, inoltre, che anche questa stanza rispetti e sia omogenea con il resto della casa, è vero che è uno spazio ad uso quasi esclusivo ma è pur sempre all'interno di un abitazione con precise caratteristiche, per cui sarebbe certamente bello proseguire con lo stesso pavimento del resto della casa, con lo stesso stile, dare importanza ad alcune zone con decorazioni o colori. Alternativa è staccare, ma uno stacco netto ossia andando proprio sul tecnico, con una libreria in alluminio oppure uno stile classico a seconda di come sarà il resto  della casa.
Se invece dovremo inserire questo spazio in un ambiente non ufficialmente dedicato, ad esempio un soggiorno o un disimpegno, bisognerà camuffarlo e rendere parte integrante dell'ambiente, ad esempio in soggiorno il piano tv potrebbe fuoriuscire con notevole spessore e diventare scrittoio, oppure un tavolo consolle dietro al divano potrebbe sopperire ad entrambi gli usi: tavolo e scrittoio.
La necessità invece di contenere và inglobata al mobile, lavorando con delle mensole o con una libreria in appoggio al mobile basso. Se abbiamo un ingresso o un disimpegno abbastanza grande potremmo ricavare lì uno spazio, defilato dal resto della casa, attrezzato con un grande mensole che fa da piano scrivania e delle mensole a contenere. Un modo utile per arredare anche lo spazio che sembra più angusto.


lunedì 23 luglio 2012

SU MISURA DI CASA.

E' un argomento che mi sta a cuore. Sono professionalmente cresciuta con un falegname e conosco molto bene il mondo del mobile che nasce da zero.
Un pò come un abito sartoriale, si parte dal tessuto e poi gli si dà la forma, si fanno gli accostamenti di colore, si accorcia la manica, si allarga la gonna... insomma, una personalizzazione infinita.
E lo stesso vale per il mobile.
Badate bene, oggi chiunque sostiene di fare "mobili su misura" tutti millantano di poter fare qualunque cosa. Non è vero. Un conto è prendere un azienda, che ha pronti centinaia di pezzi e chiedere delle modifiche, in altezza, larghezza, profondità, le farà pagare a peso d'oro ma se è una buona azienda, con un nome alle spalle, farà le modifiche richieste, seppur con qualche limite dato da forature impostate e non modificabili, etc.. etc... .
Tutt'altra cosa è invece il mondo vero e reale del su misura artigianale. Il punto di partenza non è MAI quello che esiste di serie bensì è il disegno nato sulla base delle esigenze del cliente, sull'utilità e funzione di un mobile, sull'oggettiva fattibilità costruttiva dello stesso e soprattutto sul fatto che deve stare insieme e durare nel tempo. Il progetto quindi è il primo passo.

Potete chiedere QUASI qualsiasi cosa, quasi perchè ci sono appunto dei limiti dati da ferramenta e forza di gravità di cui bisogna tener conto, per il resto è tutto fattibile: passi di forature librerie tutti diversi, possiamo stabilire insieme se tenere passo 30 cm oppure potremo decidere a che distanza posizionare i ripiani a seconda di cosa dobbiamo metterci, 22 cm, 44 cm.. tutto a nostra scelta.
In cucina perdiamo i vincoli del passo 15. Escluse la basi che fanno da cassa agli elettrodomestici, dove proprio non si può intervenire, tutte le altre possono variare. Se voglio tenere una certa regolarità nei pensili, ad esempio, e non voglio assolutamente concludere con delle fasce di chiusura troppo grandi e antiestetiche, nessun problema, lavorerò con la misura più consona per dividere i pensili. Mi servono pensili larghi 43 e alti altrettanto? Bene. Nessun limite in quel senso. Posso dare la giusta estetica al mobile senza dovermi preoccupare troppo di seguire degli schemi preimpostati.
Potrò scegliere lo spessore del top del mio mobile tv, 3-4-5 cm... nessuna regola fissa. Potrò scegliere lo  spessore delle spalle della mia libreria, dei basamenti, dei cappelli. Potrò inserire dettagli, scegliere le profondità e le larghezze. Potrò avere un armadio per la camera della misura più giusta, senza dovermi limitare a ciò che offre di produzione un'azienda. Dovrò solo lasciarmi consigliare dal professionista. Perchè come forse già vi ho detto: nessun mobile potrà MAI essere perfettamente della misura della parete, anche se in nicchia. Qualsiasi sia la situazione, bisogna considerare lo spazio utile per il montaggio dello stesso. Bisognerà considerare anche i pesi, ad esempio non si fanno mai delle ante scorrevoli da 170 cm alte più di 260 cm. perchè non potrebbero essere supportate dal binario, specialmente se queste sono in vetro, che pesa molto di più.
Il su misura vero e proprio è in grado di offrire una personalizzazione infinita anche per quanto riguarda la scelta dei materiali e delle finiture, un buon falegname non si spaventa di fronte alla richiesta di un campione di anta in rovere sbiancato leggermente rosato...giuro! Nè ha paura di sviscerare con il cliente la scelta di una guida piuttosto che di una cerniera, motivandone le scelte. Non avrà paura neppure di produrre mobili dalle forme insolite, boiserie irregolari, di mettere insieme venature orizzontali e verticali, di cercare una finitura non trovabile in commercio, per cui non reperibile da qualunque azienda. Un buon falegname e un buon arredatore possono realizzare grandi desideri e grandi case.
Il resto lo fate voi.

Disegno di mia progettazione, Cucina in rovere decapato bianco disegnata da me e prodotta da Abita sas.;


lunedì 19 marzo 2012

SEMPREVERDE.

Perchè "Sempreverde"?
Perchè ci sono cose intramontabili, sempre e comunque attuali. Ed alcune di queste sono proprio le librerie, quelle classiche che iniziano e finiscono con la parete, che riempiono un locale con le storie che sorreggono.
Laccate opache, in legno o in metallo. Sviluppate in orizzontale o in verticale. Ce n'è per tutti i gusti!
L'importanza di questo arredamento è data dalla rigorisità e pulizia, dalla precisione della composizione.
Nel corso degli anni è cambiata la sua conformazione, seguendo quelle che sono le esigenze di spazio e gli stili più contemporanei.
Si è spaziato utilizzando spessori diversi, 2-4-6 cm. a seconda dell'importanza che si voleva dare ad essa.
Voglio iniziare a mostrarvi qualche mia realizzazione, qualche lavoro vero e proprio, che mi sembra più utile per aiutarvi a capire.

Per andare in contro, appunto a tutte quelle che sono le esigenze di una famiglia, nel caso specifico, ho disegnato una libreria con una struttura molto importante ed evidente, a sottolineare la solidità degli elementi, e giacchè il cliente (come molti) aveva necessità di inserirvi la tv e di avere anche dei contenitori chiusi, abbiamo unito le due cose giocando con diverse profondità e spessori.
Questo è uno degli enormi vantaggi del su misura artigianale, che ci ha permesso di accontentare il cliente in toto, dal disegno alla scelta del colore (la richiesta specifica di qualche elemento grigio, ad esempio, in vetro laccato per i pensili).
La libreria, inoltre, è caratterizzata da dei nottolini in acciaio rotondi tra spalle e ripiani, piccolo dettaglio che differenzia questa libreria da quelle prodotte in serie.

Questa libreria, progettata da me, è stata prodotta e realizzata da ABITA sas. studio\laboratorio su misura. http://negozi.webmobili.it/n-14823-abita-milano--.html