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lunedì 23 marzo 2015

COMPLEMENTI D'ARREDO DECORATIVI. COSA SCELGO?

Esistono una moltitudine di complementi d'arredo per una casa, da quelli decorativi a quelli più essenziali.
THE PQTIER, creato dalla PRESSE-CITRON, lo potremmo catalogare come complemento decorativo, ma dalla funzionalità essenziale...infatti non è altro che un porta carta igienica. Una struttura in acciaio laccato dalla forma ad albero da appendere al muro.
Chi avrebbe mai pensato che la carta igienica potesse dare la possibilità di creare  una decorazione per parete!!!
Rimanendo sempre nel mondo dei bagni un'altro oggetto ha catturato la mia attenzione, sia per il suo design che per il suo lato più ecologico.
Si tratta del miscelatore AXOR STARK V, di Philippe Stark creato per HANSGROHE.
Composto in due parti, un'anima fissa in acciaio, nella quale è inserita la cartuccia di miscelazione e un'elemento mobile in vetro antigraffio e resistenze ai detergenti.
Avete letto bene...mobile...è una rubinetteria smontabile, grazie ad una valvola che interrompe il flusso d'acqua, la parte in vetro può essere rimossa e lavata...anche in lavastoviglie!!!Oltretutto, pur avendo un getto a mulinello, eroga la metà del quantitativo d'acqua erogata da un normale miscelatore...un oggetto più unico che raro. E per tutte le delucidazioni del caso il video su youtube vi mostra chiaramente il funzionamento.
Rimanendo nel tema ecologico, anche l'illuminazione può fare la differenza. Le CAPTAIN CORK by DARK AT NIGHT, ad esempio, sono realizzate con un materiale eco-sostenibile e riciclabile...il sughero, che grazie alle sue proprietà di bassa conducibilità termica, risulta essere un'ottima alternativa ai soliti paralumi in vetro, acciaio o tessuto che solitamente troviamo in giro. A forma di "pera", questa lampada a sospensione è stata realizzata in varie dimensioni, ma non eccessivamente grandi, con anche un modello con inclinazione a 45°.
Sempre in tema di riciclo sono tornate di moda le vecchie lattine disegnate da Andy Warhol per Campell's. Si, proprio quelle dei famosi pelati dei telefilm americani. Oggi le trovate già fatte anche on line, ma nulla vi vieta di utilizzare una qualunque lattina e riprodurle fai da te.
Per concludere, vorrei parlare di questa nuova tendenza sul riciclaggio degli imballaggi di legno....cassette della frutta che possono diventare scaffali, bobine che si trasformano in tavolini e pellet che creano un'insolita e unica testata per letti. Oggetti che vengono considerati di scarto, ma che prendono nuova vita reinventando gli usi. Oltretutto questi materiali sono subito pronti all'uso, avendo subito un trattamento preventivo per l'eliminazione della proliferazione di agenti nocivi per il legno, prima della loro messa in commercio.
Bhè...qualche idea io l'ho data...adesso sta a voi rendere la vostra casa unica!

NB: questo post è stato scritto, diciamo a due mani, con la mia collega nonchè amica di sventure Francesca.



giovedì 9 ottobre 2014

Ho.Re.Ca Design – POLI.DESIGN - CORSO PER PROGETTARE E ARREDARE LOCALI INNOVATIVI- RIDUZIONI PER VOI.

Oggi ho una buona notizia per voi.
Proprio perchè VOI, in quanto lettori di questo blog potrete usufruire di una riduzione per partecipare alla settima edizione del nuovo corso HoReCa Design- Hotel Restaurant Cafè-iDEARE, PROETTARE E ARREDARE LOCALI PUBBLICI INNOVATIVI, organizzato da POLI. Design, il consorzio del Politecnico di Milano.
Già questo è una garanzia.
Il corso, che ha la durata di 40 ore ed un educational tour e che si svolge dal 10 AL 14 NOVEMBRE al CAMPUS BOVISA, è aperto ad architetti e progettisti per approfondire nuove idee per la progettazione conseguentemente alle tendenze del mercato. Ciò vi consentirà di utilizzare subito le nuove conoscenze nella vostra attività.
Durante queste lezioni i docenti vi faranno scoprire i più innovativi locali di Milano, i docenti sono specializzati e del Politecnico di Milano, hanno esperienze internazionali in riferimento al tema della progettazione, del design, arredamento, illuminazione, colore, materiali ed evoluzione dei consumi esterni dalle abitazioni.
Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di POLI.Design-Consorzio del Politecnico di Milano.

Il costo a carico dei progettisti è la quota d'iscrizione di €. 2.000,00 + I.V.A.
Il costo ridotto per CASA ROSSO PAPAVERO è di €. 1.000,00 + I.V.A. e gli architetti avranno inoltre 15 crediti formativi.

Se siete interessati e volete iscrivervi andate sul sito www.designhoreca.it, dove trovate anche molte altre informazioni, oppure inviate un CV citando CASA ROSSO PAPAVERO a
POLI.design-Sig.ra Daiana Bossi: formazione@polidesign.net
Tel. 02.23997275

Ringrazio la dott.sa Belli ed il Politecnico di Milano per l'occasione che offre ai miei lettori.

Spero che per qualcuno di voi possa essere una buona occasione di apprendere nuove idee... e fatemi sapere, se andate, cosa avete imparato!


martedì 27 agosto 2013

ABITARE IN MANSARDA. UNO SGUARDO SUL CIELO.

Le mansarde, insieme ai sottotetti, godono di un fascino quasi indiscusso. Prima locali tipici delle zone di montagna, con il recupero dei sottotetti ad uso abitativo, sono diventati un ambiente in più anche nelle città più comuni. 
Il bello di questo ambiente, oltre alla variazione d'altezze che regala un piacevole gioco di volumi, è la vista che la disposizione delle finestre regala sul cielo. La scelta dei velux è infatti molto importante. 
Le mansarde risultano essere estremamente calde ed è quindi necessario che le finestre siano sufficientemente isolanti e predisposte per oscurare la luce del sole quando serve ed allo stesso tempo che contribuiscano ad impedire la dispersione di calore quando il sole è scarso.
Le finestre sul tetto non hanno le medesime caratteristiche delle finestre, in primo luogo per l'apertura perchè apribili con aste o a motore, quindi con telecomando per comodità d'altezza. Il punto focale però è l'impermeabilità e la posa di questi elementi. Non vorremmo mai che una forte grandinata ci inondasse la camera proprio dal tetto! Il pvc e l'alluminio, comunemente utilizzati per i serramenti esterni, consentono una minore manutenzione nel tempo ma anche il legno resta consigliato soprattutto per la possibilità di accoppiare legno sulla parte interna e alluminio sulla parte esterna. La posa, ad hoc, deve essere precisa ad evitare infiltrazioni o condense dovute a pioggia e umidità.
Il vetro deve essere antisfondamento, antigrandine e resistente agli urti, due vetri separati tra loro da una camera d'aria. Isolato sia a livello acustico che termico. E' possibile infatti che il vetro sia oscurabile (attraverso un sistema motorizzato) da tende o persiane sia interne che esterne, per un effetto total black.
Le zanzariere invece, che impediscono l'ingresso non sono delle zanzare ma di vari insettini striscianti sui tetti, possono essere le classiche installate dalla parte interna del serramento, scorrevoli anche manualmente, consentono comunque l'apertura del lucernario e il ricircolo d'aria.
Per un effetto più romantico e d'impatto invece, si possono utilizzare delle tende appositamente studiate e prodotte da Ten-za in tessuto ignifugo, facilmente applicabili da tutti i comuni mortali, senza necessità di richiedere l'intervento di un tecnico.
L'impatto a livello visivo è notevole, caldo ed accogliente.




lunedì 25 marzo 2013

RISTRUTTURARE: PAVIMENTO IN CERAMICA EFFETTO LEGNO.

PAVIMENTI IN CERAMICA
Non è mai una cosa che si fa troppo volentieri, ristrutturare un'ambiente o peggio ancora l'intera abitazione. Ciò comporta notevoli disagi, di tempo, spazio e pulizia, nonchè scelte economiche che riguardano materiali, posa e rifinitura varie.
Quando si acquista una casa, difficilmente il pavimento esistente rispecchia il nostro gusto, e certamente la sua modifica comporta non poca spesa. Bisogna smantellare quello vecchio, rasare il pavimento, livellare e scegliere il materiale che più ci aggrada considerando spesa al mq e spesa richiesta dal posatore. Sembra niente, ma nel complesso di una ristrutturazione, non è poco!
Tra le scelte più gettonate, già detto, il parquet rimane quello che va per la maggiore finchè non ci si trova davanti a prezzi e soprattutto al limite che può dare l'idea di un pavimento "delicato" in legno.
Ovviamente la soluzione c'è, se ci piace l'effetto del parquet, la vena del legno e la posa sfalzata. Ed è appunto la pavimentazione in ceramica che riproduce fedelmente il colore, le venature e l'alternanza di colore tipica del legno. Ad esempio il nuovo "parquet ceramico" di DelConca Fast. 
Innovativo per concezione, perchè si ha un pavimento in ceramica che si atteggia a parquet, facile da pulire e resistente (come una piastrella!)e molto verosimile al legno, ma soprattutto brevettato per la sua principale caratteristica: la POSA VELOCE e l'ASSENZA DI COLLE. 
Non è necessario smantellare il pavimento esistente, basta controllare che sia pulito e in piano. Si stende il materassino fono assorbente, si sistema la prima riga di piastrelle contro il muro, tenendolo distaccato con appositi distanziatori, 5 mm. c.a., si infilano gli inserti plastici alle piastrelle posate e poi si accostano le altre piastrelle, sfalzandole come più ci piace per dare l'effetto a correre o come preferiamo. Si picchiettano con un martello in gomma per unirle bene ed il risultato è una pavimentazione omogenea, senza polvere e sporco e soprattutto senza fughe tipiche delle piastrelle!!
Niente di più vicino al vero effetto "parquet"!
Le colorazioni variano dal sbiancato, al beige e grigio al classico più rossiccio.
L'effetto visivo è molto caldo e omogeneo.
Se avete delle scale in casa non dovrete rinunciare a rivestire anche quelle. E' disponibile il battiscopa in tinta. e se per caso una piastrella dopo tempo dovesse rompersi? Si rimuove solo quella piastrella, si spacca piano piano, la si sfila e si inserisce quella nuova. Che avrà lo stesso colore delle altre, che essendo ceramiche non avranno variato tonalità di colore negl'anni come farebbe il legno.
Ok, non vi sto dicendo che avere il pavimento Del Conca Fast sarà come avere un pavimento in legno. Resta comunque una ceramica. Ma è certo che rimane la soluzione più comoda per sostituire senza grossi lavori di ristrutturazione il vostro vecchio pavimento.

giovedì 7 marzo 2013

CROWDFUNDING. EPPELA. EPIFANILAB. SOSTEGNO ITALIANO.


Siamo in crisi, da tempo sentiamo e vediamo come sempre più piccole aziende di artigianato italiane si spengono lentamente. Un nuovo e costante modo per farsi conoscere è il sostegno reciproco, detto appunto Crowd funding (finanziamento di massa). 
Tra le diverse realtà che si "auto" sostengono su Eppela vi è anche una realtà leccese, Epifani Lab,  tipicamente italiana per conformazione e gusto. E per personalità. Più volte infatti ho precisato quanto sia importante scegliere prodotti che rispecchino la propria personalità e che non omologhino la casa a quelle delle pubblicità più scontate delle riviste patinate. 
Parliamo ancora una volta di lampade, di luce e arredo, ma questa volta tutto nasce da un designer scenografo, Salvatore Epifani, il quale segue ogni piccola fase che mette insieme il prodotto, dal contesto alla fonderia, passando per la scelta dei colori e dei materiali. Con tutta l'attenzione che si dedica a qualcosa di personale.
La scelta prevalente dei materiali ricade su acciaio e carte di fibra vegetale dell'Himalaya o della Thailandia, un lavoro da certosini che richiede attenzione e precisione. Precisione richiesta proprio dai materiali utilizzati, la stessa fibra vegetale richiede una mano leggera e delicata per la sua lavorazione.
La frase che più colpisce e che forse è il motto di questo "laboratorio artigianale" è: " ... Il prodotto seriale a cui l'industri ci ha abituato non è fatto per durare e obbliga all'omologazione. I nostri prodotti sono unici e irripetibili, disegnati per essere consegnati al futuro come la tradizione dalla quale proveniamo. ..."
Ecco il senso del progetto. Sintetico, se vogliamo ma incisivo. E chiaramente frutto di un esperienza significativa. 
Su Eppela l'attenzione è rivolta alla collezione Atmospherique Modular Collection, con unico obbiettivo quello di far conoscere ai più il design unito alla tradizione tipicamente italiana.
Uno scambio, il raggiungimento dei prefissati 5.000 €. per portare a compimento l'idea e realizzarla per i partecipanti.
Una condivisione di idee su Eppela, idee che diventano materia.
Se trovate un buon motivo per non sostenere il nostro artigianato, fatemelo sapere, ma io fino a quel momento sostengo la nuova collezione di Epifani Lab, e comunque vada, si fà, sarà un successo.

varie collezioni Epifani Lab e l'ultima: Atmosphere Modular Collection che partecipa al crowdfounding su Eppela.



martedì 22 gennaio 2013

LAVATRICE IN BAGNO.

Io la detesto.
Se c'è un elettrodomestico che proprio non posso vedere è la lavatrice. Il suo volume eccessivo rispetto a tutti gli elementi normalmente presenti in un bagno la rende evidente ed anti estetica.
A me non piace, che ci posso fare?? Sarò l'unica?? Sono pronta a scommettere di no. Ed infatti ho deciso di mostrarvi come da un bagno normale, un bagno che potrebbe essere di chiunque e dalle misure relativamente standard, si possano ricavare in vari modi situazioni ed angoli in cui inserire questo elettrodomestico senza doversi tappare gli occhi ogni volta che lo si vede!
Le soluzioni per renderla "invisibile" sono diverse. La si può chiudere in un mobile studiato ad ok, con una serrandina scorrevole in verticale, rigorosamente senza schienale per consentirne sempre l'areazione, sfruttando così l'altezza del locale per riporre detersivi, accessori per la pulizia e quant'altro.
Se invece siamo degli esteta, e non vogliamo volumi eccessivi come un armadio all'interno del nostro bagno, dovremo riporla nel contesto del mobile lavabo.
Innanzitutto dovremo scegliere una lavatrice dalla profondità ridotta (quanto meno se il bagno in questione non è larghissimo!) in modo che stia comodamente nella profondità del mobile che sceglieremo. Le aziende più famose ne producono in profondità 40, la quale è ottimale per poter avere un mobile dalla profondità di 45 cm. e non superiore, eviteremo così di avere un mobile molto invadente in bagno.
Nel momento in cui inseriremo la lavatrice all'interno del contesto mobile lavabo abbiamo due possibilità: la prima è lasciare il frontale della lavatrice a vista,  in modo da utilizzarla comodamente senza dover aprire prima le ante e successivamente l'oblò. La seconda è coprirla con le ante in tinta come il mobile, che arriveranno a terra per coprirla tutta. Tutto dipende da quanto sia insopportabile alla vista quest'elettrodomestico.
Ricordate che la praticità è sempre la scelta migliore!



venerdì 31 agosto 2012

BENTORNATI A MILANO.

Oggi piove, e nonostante sia l'ultimo giorno d'Agosto, qui a Milano sembra essere Ottobre.
Allora mi rallegro così, proponendovi uno dei porta ombrelli o porta abiti più sfiziosi in circolazione, perchè anche l'ingresso, spesso piccolo e un po buio, di tutte le case merita qualcosa di più del solito pannellino a muro e delle 3 mensoline e pomolini per i cappotti.
Questo alberello striminzito si ispira agli attrezzi da giardino e cresce in un autentico vaso con autentiche piante al suo interno. Un modo divertente per non sprecare neppure l'acqua che sgocciola dagli ombrelli e per evitare anche di dover svuotare i raccogli acqua dei porta ombrelli.
Libero sfogo alla fantasia anche in questo "ambiente" di passaggio, che fa da "anticamera" alla casa, che inizia a svelare un pò della personalità di chi la abita. Ne parleremo bene e dettagliatamente più avanti, per il momento riparto da qui,  e vi dò il benvenuto e bentornati a casa mia.
Ma sicchè piove, vi prego, appendete gli ombrelli!!

Modello RECOVER prodotto da Teracrea


mercoledì 1 agosto 2012

STICKERS HAUTE COUTURE.


Non sempre e non a tutti piace avere pareti colorate, materiche, che creano giochi di luce e ombre.
E allora come si può ovviare alla classica e monotona parete bianca che si ripete in tutta la casa?
Una soluzione ci sarebbe, meno vincolante della vernice e per certi versi più fantasiosa.
Gli stickers.
Magici adesivi per pareti dai disegni più astratti e diversi che danno un tocco giovane e bizzarro ai nostri locali.
C'è un azienda spagnola che è specializzata nella realizzazione di Wall Stickers di design e che consente una certa personalizzazione degli stessi. Grazie ai loro disegni creativi e ai formati molto grandi ogni ambiente della casa può trovare un soggetto adatto, senza escludere le camere dei più piccoli. E non solo! Essendo degli stickers in vinile si prestano bene anche per gli ambienti esterni purchè inseriti in punti asciutti e coperti.
Il colore del nostro disegno può variare a seconda dell'impatto estetico che vogliamo creare, qualcosa di shock e potremmo fare un disegno rosso su una parete completamente bianca. se invece siamo più romantici e delicati sceglieremo il disegno di qualche tono più scuro rispetto al colore della nostra parete.
Per farsì che la durata di queste decorazioni sia praticamente illimitata sarà bene non applicarle vicino a fonti di calore, quindi NON vicino ad un calorifero, NON su pareti umide. Per quanto riguarda invece l'applicazione, che è abbastanza semplice, bisogna avere la parete pulita, priva di polveri e ben liscia, si parte fissando con lo scotch nella parte superiore il disegno alla parete. Essendo semitrasparente potrete già verificare come verrà il disegno in quella posizione ed eventualmente spostarlo prima di applicarlo definitivamente. Una volta applicato non è possibile rimuoverlo e RI-applicarlo altrove.
Iniziate poi a togliere il supporto dall'alto verso il basso, lentamente in modo che aderisca senza formare bolle d'aria. fatto questo questo eliminate anche il supporto superiore dopo aver esercitato una certa pressione.
Fatto! Ecco la parete decorata! C'è anche una linea dedicata ai bambini, sfiziosa e che gli fa scoprire quanto crescono in altezza. Possiamo stuzzicare la loro fantasia (ma anche la nostra) con i vinili lavagna, sui quali potranno dare sfogo alla loro creatività senza far rabbrividire i genitori ogni qualvolta vedranno i loro bimbi con in mano i gessetti.
Qualcuno ha deciso di voler un uomo armato di pistola, dallo sguardo minaccioso, dietro la sua scrivania in ufficio. Io preferirei Marilin Monroe vicino al tavolo da pranzo o delle scritte d'amore in camera da letto (quale luogo più adeguato).
Trovo che, indipendentemente dal soggetto e dal punto in cui lo inseriate, questi stickers siano un ottimo modo per personalizzare una casa un pò troppo anonima!

Per info e ordini: http://www.vinilizate.it/


giovedì 26 luglio 2012

ARREDARE CON I TESSUTI.

Ecco un altro elemento che, unito a quelli che fino ad oggi vi ho elencato, contribuisce alla resa estetica di una casa fatta bene.
I tessuti sono uno di quegli elementi un pò dimenticati e se vogliamo scontati, per svogliatezza e perchè per avere delle proposte molto interessanti spesso bisogna rivolgersi a rivenditori o produttori specializzati.
Primi tra tutti a richiedere un'attenta selezione del tessuto sono divani, poltrone e sedute imbottite in genere.
Il tessuto che sceglieremo è molto importante e non solo per una questione estetica ma anche pratica e di usura dello stesso. Sostanzialmente un tessuto sottile e dal filato delicato, per quanto bello, è assolutamente da escludere: a furia di sedersi con indumenti più o meno pesanti, con jeans, borchie, basterebbe un attimo per rovinare irrimediabilmente il rivestimento della seduta. E cambiarne una vuol dire cambiarle tutte.
L'usura, la luce e la polvere avranno nel corso degl'anni alterato il colore, il nuovo tessuto seppur uguale al precedente avrà delle differenze visibili accostato all'altro.
Per questo consigliamo sempre tessuti dalla trama più forte e fitta. Come per i tappeti, ci sono filati sintetici e naturali (seppur pochi); questi ultimi offrono sempre lo stesso problema, il lavaggio. I più non consentono un lavaggio casalingo, un alta percentuale di tessuto naturale aumenta il rischio che il rivestimento delle nostre splendide sedie vestite dalla trama damascata tono su tono, si stringa e diventi una tortura riuscire a rimetterlo in struttura. 9 su 10 vanno portati in tintoria e lavati a secco.
Il bello degli imbottiti e dei tessuti è l'estrema personalizzazione che offrono, in ambienti molto neutri, che non hanno goduto di particolari attenzioni nelle scelte e risultano sterili, basterebbero delle sedie imbottite rivestite da tessuti a righe dai toni fluo; dove invece le scelte sono state ben definite, magari un pò classiche, tessuti di lino o velluti sono perfetti.
La scelta del colore o l'unione di più colori poi è tutta a libera scelta del cliente e dell'arredatore, che avrà il compito di tenere conto dei colori esistenti, dello stile della casa e dell'importanza o meno che un elemento necessita. Se abbiamo già un tappeto importante o delle lampade dai colori forti idealmente sarebbe meglio scegliere su cosa focalizzare l'attenzione. Il tappeto può essere accompagnato da un tessuto dai colori neutri e dolci, con magari un disegno o delle righe. Le lampade potrebbero accompagnare il tessuto delle sedie o i cuscini del divano, con lo stesso colore deciso.

Christian Fischbacher; L'Opificio; Ka I.; C. Fischbacher.


mercoledì 11 luglio 2012

EN PLEIN AIR

Estate, aria aperta, e necessaria voglia di libertà. Non si può certo pensare di continuare a mangiare in cucina o in sala da pranzo come tutti i normali giorni dell'anno! Se si ha uno sbocco esterno bisogna necessariamente approfittarne e godersi la sensazione che solo una cena all'aperto può regalare. Questo vuol dire che anche l'occhio e i nostri commensali vorranno avere un ambiente all'altezza. Per rendere esemplare e gioiosi terrazzi e giardini non basta ovviamente curarli nella struttura ma anche nell'arredo, nella scelta dei colori e dei materiali che dovranno essere leggeri, facilmente mobili e spostabili, adatti all'esterno e quindi in grado di sopportare piogge improvvise senza perdere il loro splendore.
Aziende come Ethimo propongono una serie di situazioni molto piacevoli per le nostre cene en plein air.
Sedie dai colori tipicamente estivi e dalle linee dehor degne dei bar francesi, in metallo molto leggere per essere spostate da un punto ad un altro. Strutture delicate e leggere accompagnate da sedute imbottite con rivestimenti che riprendono i colori del mare o dell'erba.
Altre aziende propongono invece sedie "di pizzo", ossia in metallo traforato dai disegni a petali o fiore le quali potrebbero essere ben abbinate a tavoloni in teak. L'importante è osare con il colore, rendere vivo il nostro esterno, utilizzare poi tovaglie molto neutre in lino o cotone leggero e imbandendo tavola con piatti che richiamano la stagione, come quelli di Royal Copenhagen con fiori disegnati, dalle linee pulite e morbide.
Tutto può aiutarci a rendere splendida la nostra tavola, dei piccoli vasi trasparenti con un fiore ciascuno a segnaposto dei commensali o un grosso bouquet di fiori a centro tavola.
Possiamo sbizzarrire la nostra fantasia approfittando di una stagione che ci dà davvero un infinità di spunti per creare situazioni sensazionali!

Collezione Ethimo; Royal Copenhagen; Sedie metallo a trama fitta tratte da ArredaClick.

lunedì 9 luglio 2012

LIBERA INSTALLAZIONE anche da esterni.

Una volta la composizione delle cucine non era esattamente quella delle attuali. Oggi ci vantiamo di materiali innovativi e non riusciamo neppure ad immaginare dei piani in cui si vedano le giunte, o elementi diversi l'uno dall'altro.
Se però penso alla cucina di mia nonna (che tra l'altro lei possiede ancora) non è esattamente così.
Una volta, non saprei dire bene per quale motivo, le cucine erano fatte a blocchi. Il blocco della cottura, il blocco del lavello e poi il resto, una credenza per i piatti, un frigorifero e basta.

Certo, le esigenze erano ben diverse. Niente lavastoviglie, niente microonde, niente elettrodomestici di ogni genere per tagliare, tritare, sminuzzare, impastare, etc... nonna impastava il pane su di un asse di legno, ed andava bene così.
Però, questi elementi di LIBERA INSTALLAZIONE ci sono ancora. Racchiudono le più grandi tecnologie del momento, l'innovazione, l'estetica moderna o più tradizionale a seconda delle scelte, le alternative sono diverse e nulla hanno da togliere alle cucine cui siamo abituati oggi.
Aziende come la Ilve, sono specializzate in blocchi cottura dal forte sapore tradizionale e ancor più forte tecnologia e qualità. Nate dapprima come cucine per la ristorazione offrono blocchi cottura che partono dalla larghezza di 60 cm fino anche a 120, con uno o due forni tradizionali, o un forno da 90 cm. Piastre elettriche o a gas, o entrambe. Alcuni blocchi sono anche già compresi di cappa professionale, completamente in acciaio dalla forte aspirazione, con schienali completamente in acciaio. Il concetto è accontentare ed assicurare il meglio anche ai palati più esigenti e a i migliori gourmet. Con solidità dei materiali e ricercatezza degli elementi tecnologicamente all'avanguardia.
E' proprio questo il punto forte, l'acciaio. Igenico e indistruttibile e ultra moderno, smaltato assume un aspetto più classico adattabile anche alle cucine dall'impronta estetica tradizionale.
L'Alpes, con lo stesso concetto ha studiato blocchi perfetti per essere anche inseriti in esterni, oggi che possiamo sfruttare giardini e terrazzi con cene e grigliate, uno di questi blocchi è un grande sostegno. Provvisti oltre che di piano cottura, anche di lavello e vari contenitori (tra cui cestoni portarifiuti), possono essere completamente in acciaio o in Corian o legno. Certo, molto più costosi della griglia comprata al Leroy Merlin ma anche decisamente più pratici, niente ruggine, e provvisti di ogni comodità perchè vere e proprie cucine. In alcuni casi anche compresi di vano lavastoviglie. Volete mettere il piacere di una grigliata in terrazza con tutte queste comodità?? Si può anche scegliere di ottimizzare gli spazi inserendo in questi blocchi anche piani cottura ribaltabili (l'Alpes è famosissima per questa sua "invenzione") per ottenere quando serve un ulteriore piano di lavoro, e ovviamente è una soluzione molto pratica e comoda non solo da esterni.

Ilve; Alpes. In ordine diverso.



venerdì 6 luglio 2012

BIOPISCINA. UN IMMERSIONE NELLA NATURA.

Appena ho visto un piccolo trafiletto su di una rivista ho pensato che un idea così diversa, pensando ad una piscina, andasse per forza proposta. Perchè non parliamo di una piscina tradizionale con la pavimentazione in piastrelle, con tutto intorno una condizione sterile ed anonima. Non parliamo di cloro. Non parliamo di agenti chimici. Ma parliamo di natura, di ecosistemi acquatici, di vegetazione acquatica, di filtrazione naturale dell'acqua. E' un'alternativa bio-sostenibile alle piscine tradizionali che aiuta e sostiene la salvaguardia di piccole specie animali caratteristici degli ambienti così naturali. E dà quella naturale e vera sensazione di freschezza che cerchiamo andando al lago.

Ma se non amate la natura questo post NON fà per voi.

Il testo che leggerete mi è stato fornito direttamente da Piscina&Natura, (come tutte le immagini che potrete ammirare). Si ringrazia quindi l'ufficio stampa che ha reso possibile la realizzazione di questo post con estrema professionalità e che bene rende l'idea del progetto.


"Non è possibile parlare di biopiscine senza parlare dell’acqua e del ruolo che essa svolge sia nei contesti naturali che in quelli antropizzati.L’acqua, infatti, costituisce un elemento naturale che accompagna e consente la vita: è un elemento coreografico e architettonico presente sia in natura che nei luoghi in cui l’azione dell’uomo è molto evidente. (...) mentre le piscine “tradizionali” hanno come scopo prevalente la balneazione, le biopiscine hanno per certi versi la balneazione come elemento secondario in quanto la funzione principale dell’acqua è quella di essere elemento di forte attrazione estetica. (...)
Quando parliamo di biopiscina, o di piscina naturale, ci riferiamo ad un ecosistema acquatico tecnicamente supportato in cui sono presenti reti alimentari semplificate. (...) Nella biopiscina si sviluppa spontaneamente e in breve tempo una comunità micro e macrobiologica, composta da batteri, protozoi, zooplancton, artropodi, anfibi, fitoplancton, alghe e piante acquatiche, che le conferisce un aspetto naturale e svolge un ruolo essenziale nella depurazione dell’acqua.
La ‘rigenerazione’ dell’acqua,(...)è infatti resa possibile dall’abbinamento di processi di degradazione della sostanza organica operati dai batteri e dalla fitodepurazione svolta da alghe e piante acquatiche, processi che in natura avvengono nei corsi d’acqua e nei laghi. Questi hanno un ruolo molto importante anche nel contrastare la presenza di batteri patogeni, garantendo la balneabilità. Queste caratteristiche determinano la grande differenza gestionale rispetto alle piscine tradizionali. In entrambe si persegue l’obiettivo prioritario di garantire condizioni igieniche ottimali alla balneazione, tuttavia, mentre nelle piscine ‘tradizionali’ si ricorre prevalentemente a prodotti chimici di diverso tipo per creare un ambiente il più possibile sterile, nelle piscine naturali si persegue lo sviluppo di un ambiente biologicamente ‘vivo’ ed equilibrato. Ciò consente di evitare l’introduzione di prodotti chimici a scopo igienizzante e di ridurre all’indispensabile l’eventuale apporto di prodotti biologici utili per potenziare la biodepurazione.
I grandi vantaggi offerti da questo tipo di piscine sono:
      - la piacevole sensazione di essere letteralmente immersi nella natura durante la balneazione;
      -la totale assenza di prodotti chimici igienizzanti quali cloro, etc. ... le quali possono creare allergie ai bagnanti (in particolare ai bambini);
      - l’ottimo inserimento nel contesto ambientale, tanto che in molti casi è possibile realizzarle anche in zone soggette a vincolo ambientale;
     -l’aspetto estetico estremamente gradevole durante tutto l’anno . Durante la stagione invernale, le biopiscine non vanno né coperte con antiestetici teli né svuotate;
     -il ridottissimo impatto ambientale rispetto ad una piscina tradizionale, determinato dai minori consumi elettrici richiesti e dall’assenza di utilizzo di qualsiasi sostanza chimica;
     -il prolungamento della stagione di balneazione poiché l’acqua, in primavera, tende a scaldarsi più velocemente rispetto a quella delle piscine tradizionali ed a raffreddarsi più lentamente in tarda estate.
La piscina naturale è un ecosistema dinamico in quanto ogni stagione si caratterizza per particolari colori e fioriture. (...) È una piscina da guardare, gustare, meditare.è come un paesaggio che muta costantemente sotto i nostri occhi: l’arrivo di una libellula, un gruppo di gerridi che pattinano sull’acqua, una rondine che plana per catturare un insetto, le piante che mutano i colori con il passare delle ore del giorno, le ninfee che si aprono al mattino e si chiudono nel pomeriggio per poi riaprirsi il giorno successivo a volte con un diverso colore."
Credo che questo riassuma bene quella che è la filosofia dell'azienda e di chi a sua volta sceglie questo tipo di piscine, già solo il fatto di non dover ricorrere a manutenzioni che prevedano la copertura in inverno di una piscina e quindi di poter gustare il paesaggio nelle sue variazioni più intime può dare l'idea di vivere da un'altra parete. Uno scorcio di natura anche in città.
E' possibile visitare e "testare" una biopiscina direttamente nell'area espositiva dell'azienda, a Bergamo (per questo ho parlato di scorcio di natura in città!), per maggiori informazioni visitate il sito http://www.piscinenatura.it/ . E godetevi il momento.


mercoledì 20 giugno 2012

MOBILI DI SERVIZIO.

In casa ci sono spazi che spesso non si sa come attrezzare, sono spazi morti, magari troppo ridotti in dimensioni ma che comunque avrebbero un utilità rilevante nella nostra vita quotidiana.
Potrebbe essere un ingresso, una nicchia dietro la porta, un locale adibito a lavanderia o un angolo del terrazzo non ancora sfruttato. Potremmo avere un infinità di scarpe che non ci stanno più nel ripostiglio, o la necessità di un mobile per lavare la biancheria, di quelli che aveva la nonna nel cortiletto di casa e che rievocano ricordi d'infanzia.

Tutto questo esiste anche oggi.
C'è un azienda che conosco da anni, specializzata in complementi e mobili di servizio di questo genere. Italianissima, di Pordenone, produce mobili funzionali e attrezzati per essere inseriti in una lavanderia, con la giusta predisposizione per la lavatrice e asciugatrice, che produce lavarelli "della nonna", scarpiere dalle profondità minime tanto da stare dietro una porta aperta e ingressi minimal ma funzionali. Tutto questo senza dimenticare l'estetica ormai fondamentale.
Devo ammettere che all'inizio, anni fa, quando aprivo il loro catalogo non rimanevo piacevolmente sorpresa per l'impatto estetico dei loro mobili, negl' anni invece hanno perfezionato la qualità e le finiture e il design delle soluzioni che sono diventate abbinabili ad ogni casa, discrete o eccentriche a seconda della colorazione e dell'importanza che vogliamo dare ad una determinata funzione.
Infatti la cosa bella è che sono mobili pensati per agevolarci nelle azioni di tutti i giorni, quelle più quotidiane, riporre le scarpe in poco spazio, lavare, tenere in ordine, persino cucina re sul terrazzo attraverso una cucina per esterni.
Quasi tutta la gamma è prodotta in laminato HPL (trovate la spiegazione al post ABET LAMINATI. Laminatino a chi??), per poter resistere ad intemperie, ad urti e aggressioni dovute al suo utilizzo.

Visitate il sito http://www.birex.it/. E soprattutto sostenete il mercato italiano.



lunedì 11 giugno 2012

UN TAPPETO PER OGNI GUSTO.

Più volte parlando e descrivendo un' ambiente ho inserito la parola tappeto.
E' una parola magica in effetti, non chè un complemento magico in grado di arricchire e cambiare l'atmosfera di un ambiente a seconda del suo aspetto.
Fortunatamente è passato il tempo in cui si pensava che gli unici tappeti meritevoli di essere esposti in una casa fossero gli orientali preziosi e piuttosto cari.
Si passa da tappeti classici pregiati e antichi, che richiedono anche una certa conoscenza per non prendere fregature, a tappeti moderni dai colori sgargianti e dalle forme più inusuali. La texture è ciò che ne determina il carattere e varia a seconda della sua lavorazione: annodati a mano, a macchina o i taftati che utilizzano diverse fibre tra lana, acrilico e seta. Oppure i kilim, nei quali si utilizza un pò la tecnica dell'arazzo e il diritto e rovescio degli stessi sono uguali.
I materiali\tessuti utilizzati per creare un tappeto sono diversi: lana, cotone, seta o aquatech (un materiale sintetico dall'aspetto di paglia intrecciato, bello e generoso anche per esterni).
I primi, in lana ad esempio, essendo del tutto naturale come fibre, nel corso della loro vita possono sbiadire o variare di colore, la pulizia può essere fatta tramite aspirapolvere, quotidianamente o a secco, evitare vapore ed acqua ad alte temperature è un buon modo per evitare che si rovini.
In tantissimi casi potrete scegliere se adoperare un bordo nascosto o un bordo molto evidente per rifinire il vostro tappeto, soprattutto se scegliete dei tappeti a trama\pelo corto. Quelli a "pelo lungo" sono i più accoglienti e divertenti da vedere, in tinta unita creano uno sfizioso gioco d'ombre tra i loro capelli.
Se invece ci piace camminare a piedi nudi i velluti sono ideali, morbidi e setosi hanno una trama non alta ma cangiante per il colore, crea dei delicati riflessi che li rende un pò perlati e luminosi.
Possiamo inoltre scegliere qualcosa di particolare andando sui patchwork, ossia recuperare varie parti di vari tappeti, scelti per colori dello stesso tono e uniti poi insieme a creare una tavolozza di diversi tappeti. Il risultato estetico è particolare, potremmo avere un tappeto che ha dentro un pezzetto di tappeto pregiato unito ad un elemento più moderno nello stesso tono di colore. Attenzione, perchè questa soluzione richiede una dimensione evidente per avere il giusto impatto scenico.
Certo, se si soffre di allergie alla polvere i tappeti, quanto meno quelli in fibre naturali, andrebbero evitati perchè se non puliti quotidianamente sono un ricettacolo di polvere non indifferente.
La scelta della sua consistenza ed il colore sono fondamentali per la riuscita estetica di un ambiente, perchè, come già vi ho detto, è un dettaglio importante che può cambiare faccia al vostro locale.

1) Ruckstuhl; 2) Sartori; 3) Ruckstuhl.

venerdì 8 giugno 2012

ATMOSFERE DA ESTERNI.

Che si abbia un giardino, un terrazzo, o un cortiletto uno sfogo esterno dedicato ai sogni è tra le cose più piacevoli e desiderate quando si acquista una casa.
Ora poi che (teoricamente) possiamo passare le nostre serate comodamente a dondolarci sull'amaca o adagiati sul nostro divano d'acacia e dai tessuti tipicamente estivi, l'illuminazione è assolutamente fondamentale per creare quella giusta atmosfera tipica delle sere d'estate.
Come possiamo fare?
Innanzitutto sfogliamo il catalogo di Martini Light per trovare delle illuminazioni da pavimento molto particolare, ossia che riprendono la fattura di quello che può essere il percorso calpestabile del nostro giardino. Anzichè utilizzare i classici faretti segna passi potremmo utilizzare "Sasso" o "Porfido" predisposti per la carrabilità leggera, sono irregolari proprio come potrebbe esserlo la pavimentazione, le sue componenti elettriche sono rese completamente impermeabili e potremmo addirittura predisporle all'interno di una fontana o di un ruscello senza avere il minimo timore, con il massimo impatto estetico.
Se invece vogliamo decorare alternativamente il nostro giardino possiamo prendere ispirazione da vasi, fioriere luminose che durante il giorno svolgono la loro funzione primitiva e la sera diventano luminose sculture d'atmosfera. Molte sono quelle che funzionano grazie a batterie al litio o ad energia solare (ribaltandole, durante il giorno acquisiscono tutta l'energia solare tramite un pannello applicato su quello che la sera diventa basamento), niente cavi elettrici in giro per il giardino con il rischio di inciampare.
Possiamo utilizzare delle sculture, più squadrate e moderne che proiettano fasci di luce o anche la fibra ottica, creando fili d'erba luminosi e ottenendo un effetto suggestivo degno delle migliori scenografie!




2);Granito 60 Artemide; 3/4) Techly Manhattanshop; 5) Turner per Bockia.

lunedì 21 maggio 2012

LARICE. Legno parte 1.

Uno dei legni che preferisco, in assoluto. Versatile e mai banale.
E' un legno perfetto per gli esterni, duro e resistente, ed esteticamente fantastico per gli interni per via della sua colorazione che varia molto in base alla sua provenienza e all'anzianità della pianta, oscillando dal quasi bianco al rosso.
La vena è ben marcata ed evidente, e se come me amate le cose tattili, quelle che sentite sotto le dita e sanno di materia, allora è il legno giusto! La sua conformazione un pò "porosa" lo rende particolare ed espressivo perchè e a rilievo.
Prima di essere pronto per l'utilizzo d'interni va fatto "evaporare", deve perdere tutta l'umidità che contiene per evitare che possa nel tempo creparsi. Per le sue caratteristiche meccaniche e di durezza è un legno che si presta bene anche nel settore nautico, adatto per le imbarcazioni come per l'arredo d'interni.
Personalmente, non lo amo sul mobile, è un legno dalla vena accentuata e piuttosto regolare, dal nodo evidente, sul mobile mi dà un pò l'idea di essere di stucco, mentre trovo che funzioni estremamente  bene come pavimentazione. Il suo colore scalda notevolmente l'ambiente, e prestandosi molto bene a sbiancature e verniciature può assumere diverse sfumature di colore. Quello sbiancato, a mio parere, è estremamente interessante perchè ne evidenza porosità e nodi rendendolo facilmente adattabile a diversi stili d'arredo. Ideale nelle case di montagna, quelle più invernali, con arredi in legno scuro e anche lucido, particolare e di forte impatto estetico nelle case più cittadine, con arredi più leggeri da personalizzare con il colore.
Se invece non sapete come sistemare terrazzo o come arredare il giardino, prendetelo in considerazione, perchè resiste bene all'umidità (per l'appunto è usato per le imbarcazioni) può persino essere immerso nell'acqua, ma fate attenzione, se non viene trattato in questi con resine e vernici negli anni cambia colore deviando al grigio.
In definitiva, è un legno adatto a chi ha carattere e a chi ama il legno nel senso più ampio e naturale del termine. Osare con questo legname  vuol dire personalizzare in modo caratteristico la propria abitazione, senza essere schiavi delle mode del momento che ormai determinano anche le scelte d'arredo.




mercoledì 14 marzo 2012

E' primavera!

Gervasoni; Emu, Corradi, Rinaldi, Musacchi.
Ormai ci siamo. 
Il sole splende alto fin dal mattino presto, le giornate si sono allungate anche qui al nord. 
CIO' NON VI INVOGLIA A STARE ALL'APERTO??
A me si, infatti credo sia proprio il momento giusto per pensare alla sistemazione del giardino!
Ok, non tutti ne hanno uno, ma che importa! Se non è il giardino è il terrazzo oppure il balcone, insomma basta avere un piccolo e personale sbocco esterno da poter adibire a Eden.
Il mercato oggi offre diverse possibilità e scelte OUTDOOR, raffinate, di design ed estremamente naturali.
Tra i legni quello più consigliato per resistenza e durezza è il teak, molto resistente a quelli che sono gli agenti atmosferici, offre un ottima stabilità. Quello più pregiato è riconoscibile da un accentuata venatura, quasi rigata, e dal colore bruno dorato. E’ un legno che può facilmente essere “abbandonato a se stesso” se non trattato con appositi olii però il suo colore nel tempo (molto!)potrebbe virare al grigio. Fateci caso, ma se siete amanti delle navi, troverete spesso all’interno di esse arredamento in teak, per la sua alta resistenza all’umidità.
Altro legno consigliato e molto usato è il rattan, proveniente da palme vissute in ambienti molto caldi e umidi, anche lui vanta una notevole resistenza all’umidità, anche se richiede dei trattamenti con particolari resine che lo proteggano dalla possibilità di scolorire dopo una lunga esposizione al sole.
In alternativa a quest’ultimo esiste una fibra sintetica che riproduce il caratteristico intreccio in modo molto fedele, impermeabile e resistente richiede poca manutenzione per quanto riguarda la pulizia. (non che il legno richieda metodi più complessi).
Nella foto di presentazione avrete sicuramente notato i famosi ventilatori Wind di Gervasoni, sfiziosissimi e assolutamente in tema, con la loro struttura intrecciata si ambientano in modo perfetto a qualunque possa essere l’estetica che darete al vostro giardino\terrazzo.
Io non ho il pollice verde, vado d’accordo con i fiori e li amo ma non ho la minima idea di come si facciano crescere delle piante, ma posso dire che basta poco per rendere accogliente un luogo esterno, un albero di gelsomino che cattura l’attenzione con il suo profumo così estivo, il piccolo Wind che vi allieta mentre vi dondolate su una relax in teak con dei cuscini dai colori estivi e freschi (azzurro, aviazione, bianco, verde mela, e righe tono su tono!)
Si può chiedere di più??