lunedì 31 dicembre 2012

BUON ANNO!

Immagina reperibile su google. Non ricordo di chi sia, ma non mi prendo i meriti di un immagine così bella.
Non sono una che stila la lista dei buoni propositi per l'anno nuovo. Non li manterrei. 
Per cui Vi auguro "solo" un anno nuovo RICCO, ma non di soldi (o almeno non solo!).
Ricco di desideri e progetti, progetti per il futuro, per la casa, per i viaggi o per quello che vi pare.
Ah!
Ecco, per l'anno nuovo mi piacerebbe sapere se c'è un argomento che vorreste leggere quassù, sul mio blog, qualcosa di cui non ho ancora parlato, qualcosa che, a grande richiesta vi va di leggere. Potete comunicarlo sulla pagina facebook, oppure se siete timidi mandarmi una mail. Solo per i segnali di fumo non sono attrezzata!
BUON ANNO A VOI!

sabato 29 dicembre 2012

BLOGGER WE WANT YOU.

Partecipo ufficialmente al contest su grazia.it dal titolo, appunto: Blogger We want you! Sostanzialmente una vetrina per giovani e nuovi blogger da integrare in questo magico e ironico mondo di Grazia. 
O per lo meno, ci provo a parteciparVi. Il contest è iniziato già da un pò, ma io come sempre incasinatissima e presissima dicevo "domani mi devo ricordare..domani...domani" e alla fine mi ci sono volute le "vacanze" di Natale per trovare il tempo.
Perchè io sono così. Per aria. Confusa e sempre persa tra i miei disegni e i miei colori, persa tra quella che vorrei fosse la mia nuova casa e tra i mille progetti che propongo ai clienti, tra le preoccupazioni per case che non sono le mie.
Ora, non so se diventerò mai una blogger ufficiale che entrerà a far parte del modo Grazia e dell' Itlifestyle, certo al momento la registrazione è avvenuta e magari non passo alla fase successiva, ma tentar non nuoce, infondo, se ho aperto questo blog è perchè ho sempre creduto in quello che faccio, perchè questo non è mai stato solo un "mestiere" ma un credo, un idea, una morale. E dividere con qualcuno qualcosa in cui si crede è il miglior modo per farsi conoscere e continuare a credere in ciò che si sa fare!

Vi aggiorno, se passo il turno, sulle modalità di votazione! ;)


venerdì 21 dicembre 2012

UNA NATALE CHE SIA COME LA FINE DEL MONDO.

Non si parla d' altro.
Ma che arrivi o non arrivi questa fine del mondo preannunciata dai Maya, passate un buon Natale, ricco di dolcezze e di regali.
Andiamo avanti nonostante l'anno faticoso e difficile, che arrivino tempi migliori per tutti noi.
Io resto operativa, il tempo è stato poco e molto tiranno ultimamente, motivo per cui i miei post sono stati pochi, ma mi rifarò, tranquilli! Vi proporrò nuove idee e soluzioni!

AUGURI di UN  NATALE ROSSO (papavero)!



martedì 18 dicembre 2012

ELETTRODOMESTICI IN CUCINA. Parte 1: IL FORNO.

Non c'è cucina che non ne abbia uno. E nei migliori dei casi anche due.
Indispensabile per chi ama cucinare, ma anche per chi sopravvive. E' un elemento d'arredo oltre che un elettrodomestico. L'attenzione delle aziende, infatti, è rivolta oltre che alle caratteristiche tecnologiche anche all'aspetto estetico, sempre più essenziale e pratico.
Il forno è una necessità, c'è poco da fare. Anche se siete di quelli che si limitano a scaldare il piatto pronto portato via da casa di mamma.
Le loro caratteristiche variano a seconda di quelle che sono le vostre necessità. Ci sono forni con tecnologie specifiche per cuocere pizze e lievitati, funzioni per la pasticceria e il top, la cottura a vapore.
Partendo da un forno ventilato si arriva al combinato vapore. Il massimo della vita.
Innanzitutto, cosa vuol dire "ventilato"? 
Bene, sul fondo del vostro forno vi è una ventolina che ha la funzione importantissima di spargere il calore e la stessa temperatura di cottura in tutto il vano del forno. Niente più problemi di cottura avendo il calore che arriva solo dal basso.
Ormai tutti i forni hanno questa caratteristica, neanche più segnalata sui listini proprio perchè ovvia.
Le funzioni dei forni sono molteplici, sebbene io consiglio sempre ai miei clienti di non esagerare, voglio dire, avere un forno con 12 funzioni e non utilizzarle non ha senso. Tendenzialmente l'utilizzo è limitato alle più comuni a meno che non siate degli chef.
A mio parere le caratteristiche più importanti di un forno sono: capacità di portata litri, ossia la possibilità di cuocere anche più pietanze insieme, un vano forno più ampio, insomma.
Altra cosa importante è l'apertura della porta, se possiamo permettercelo scegliamo un forno con la porta a scomparsa (Neff) che rientra, quindi non ci intralcia minimamente nei momenti. Nulla è peggio di avere un anta bollente che ci punta lo stomaco mentre tentiamo di estrarre la nostra pesantissima teglia di lasagne alla bolognese! Oppure si potrebbe scegliere l'apertura a bandiera, ossia l'anta si apre a destra o a sinistra.
Altra particolarità sono le guide telescopiche che consentono l'estrazione completa della griglia su cui poggiamo la teglia. Evitiamo quindi di infilarci noi dentro al forno, mica male!
Punto in più è la pulizia. Nessuno di noi ama infilare la testa dentro il forno, armati di spugnetta abrasiva e  prodotti vari per pulire il fondo e le pareti del forno.
Allora è importante scegliere forni dotati di funzione eco clean (Siemens), la pulizia delle pareti. O dotati di pulizia pirolitica grazie alla quale il forno raggiunge una temperatura talmente alta da incenerire lo sporco e il grasso depositato sul fondo e sulle pareti. Un colpo di spugna e via!
Se siete poi amanti della cottura sana ed equilibrata sceglierete un combinato con vapore. Un serbatoio carico d'acqua vi consentirà di cucinare a vapore mantenendo inalterate le caratteristiche dei cibi. C'è n'è per tutti i gusti.
Ricordati sempre, indipendentemente dalle caratteristiche tecniche-estetiche che sceglierete per il vostro forno, di posizionarlo ad un'altezza comoda. Non sotto il piano cottura o comunque troppo in basso, ma neppure eccessivamente alto. La "mezza altezza" è ideale perchè vi consente, a forno aperto, di vederne il contenuto senza piegarvi o senza mettervi sulle punte dei piedi. Questa comodità batte tutte le funzioni dei forni!


martedì 11 dicembre 2012

PARQUET. SCEGLIERE IL LEGNO PER I PAVIMENTI.

E' un classico. Non c'è che dire, architetti e designer possono inventarsi pavimenti di ogni genere, utilizzare i materiali più svariati e strampalati, innovativi e modernissimi, ma quello che SEMPRE affascina rimane lui, incontrastato nel tempo, il PARQUET.
Legno per la casa, per chi ama camminare scalzo, per chi ama il tepore che solo un materiale naturale può dare.
Il parquet rimane tra i rivestimenti per la casa più scelti ed apprezzati. Chi non l'ha lo desidera e chi ce l'ha non lo cambierebbe con altro.
Le paure iniziali, quando si va verso questo tipo di scelta, sono la sua potenziale fragilità; l'idea che possa rovinarsi, rigarsi, che entrando in casa con un sassolino sotto la scarpa e lo si segni, frena molto nella scelta. Ma, diciamocelo, è il suo bello. Non si può scegliere di avere un pavimento in legno senza accettarne imperfezioni, eventuali graffi causati da tacchi o sassolini, senza accettare la variazione leggera di colore che avviene negl'anni. Il bello del legno è proprio quell'aspetto vissuto che riesce a conferire. E una casa non è tale se non è vissuta.
Per cui, orientiamoci un pò nella scelta dei vari legni disponibili, tenendo conto che la reale particolarità del legno è la capacità di tenere inalterata la temperatura dell'ambiente, ed inoltre il legno è molto più ecologico dei vari materiali alternativi e la sua stessa lavorazione richiede un minor uso di energia.
PARQUET PREFINITO: elementi di legno composti da più strati, calibrati, levigati e verniciati prima di essere posati, ha uno spessore che va da 3 a 6 mm.
PARQUET TRADIZIONALE: elementi di legno con o senza incastro, tutte la lavorazioni vengono effettuate una volta posato.
Per entrambi i tipi di parquet si può scegliere la tipologia di posa: 
-Incollo: utile se si vuole applicare il parquet su di un pavimento già esistente, tenete conto però dello spessore, tra un pavimento e l'altro sarà visibile il leggero dislivello, a meno che non utilizziate questo metodo per tutta la pavimentazione della casa.
-Inchiodato;
-Flottante: il migliore per quanto riguarda isolamento termico ed acustico, viene utilizzata inoltre una colla resistente all'umidità.
-A correre: si utilizzano liste di varie lunghezze e tecnicamente non viene rispettato alcuno schema. L'effetto che si ottiene con questa posa è ampliare la profondità del locale dando la sensazione di un ambiente più ampio.
-Spina di pesce: (il mio preferito!) l'effetto è estremamente piacevole e movimentato, anche qui è una posa che aiuta ad ampliare lo spazio.
-A scacchiera: vengono utilizzate liste di svariati formati disposti alternandoli in altezza e larghezza.
Che legno scegliere però per la vostra casa? Ovviamente il gusto personale influisce non poco; I legni più utilizzati:
- Faggio: molto lineare e pulito nella sua venatura ha una notevole durezza, colore tendente al giallo;
- Noce: è una legno dalla fibra variabile, per cui le liste avranno colorazioni che potranno variare dal chiaro allo scuro, tenete sempre conto che è un legno che tende a scurire nel tempo epr via dell'ossidazione;
- Wengè: tra i legni più scuri danno un'aria molto moderna alla casa, anche questo nel tempo scurisce un pò, ma è piuttosto resistente. Unica pecca (e lo dico per le signore) la polvere è il suo peggior nemico;
- Doussiè: elegante e raffinato, ha una venatura irregolare, a seconda della larghezza e lunghezza delle liste può creare dei bei giochi di movimento
- Teak: come già detto, legno molto resistente anche all'umidità, ha venatura variabile e nel tempo tende quasi a sbiadire, ad imbiondirsi;
- Merbau: legno che dà al rossiccio ha vena larga, abbastanza duro;
- Rovere: ha una vena piuttosto regolare e fitta, oggi è molto usato perchè si presta a varie sbiancature, certamente un buon legno estetico se si vuole dare una caratteristica definita alla casa. A livello estetico ( a mio parere) dà un effetto meno caldo.



lunedì 3 dicembre 2012

PRIMA CASA. (Arredatrice cerca casa, disperatamente).

Eccomi qui, ora tocca a me. Anzi a noi.
Inizio a credere che, se una coppia sopravvive tale alla ricerca della casa giusta, sopravvive anche alla crisi del 7° anno e di quelli che verranno.
E' uno stress la ricerca della casa. Soprattutto se, come me, si entra in una casa con l'occhio critico di chi ad uno sguardo sa già come sarebbe meglio disporre le cose. E io sono un mastino. Entrare in una casa pessimamente disposta, con i colori casuali, un pò campata per aria e improvvisata mi fà venire voglia di chiedere al proprietario: PERCHE'?? Perchè l'hai conciata così?? Che ti ha fatto??
Quante case dalle svariate potenzialità vedo sprecate, ridotte e sminuite ad essere case qualunque di persone qualunque, e magari chi ci vive una personalità ce l'ha pure!
Sarà deformazione professionale, sarà che sono un pò rompi, sarà che ho visto una marea di case nella mia vita, case che non dovevo comprare nè abitare, e mi sono impegnata al massimo per renderle le case di chi le vive, che mi pare assurdo esistano case così trascurate, indipendentemente dalla scelta della casa in sè. Insomma, chiedete consiglio se non sapete che fare!!
Ad ogni modo, al di là di questa mia piccola polemica deformativa, mi sto focalizzando su quello che deve essere il criterio da adottare in una ricerca simile, che mi auguro non duri mesi -o peggio anni- come spesso accade. Non è semplice, perchè i punti focali sono diversi, le esigenze abitative, gli spazi, il contesto la distanza dal posto di lavoro, i desideri di ognuno, per non parlare del punto più critico: IL BUDGET.
Molti mi dicono che non si compra una casa partendo dai soldi, vero, se ne hai tanti da spendere da non dovertene neppure preoccupare, ma se, come la maggior parte di noi, devi affrontare un mutuo e fare i conti con il tuo budget... bhè, conta eccome.
E' importante avere chiara quale sia la fascia di prezzo che dovremo spendere, in modo da circoscrivere la ricerca verso ciò che ci possiamo permettere, e non dimentichiamo che le banche finanziano l'80% del valore stabilito dal loro perito. 
Dopo il budget bisogna pensare a: CASA DI NUOVA COSTRUZIONE O CASA VISSUTA?
Io, avendo avuto a che fare con le nuove costruzioni, le evito volentieri, per prezzo e metrature. I bilocali sono ridotti ai minimi termini e rispettano ai limiti quelli che sono i rapporti aeroilluminanti, per dirne una. Rinuncio quindi a quelli che sono i vantaggi di un acquisto del genere: poter scegliere con anticipo posizioni di impianti ed eventuali disposizioni interne delle pareti, per avere dei locali dalla metratura più ampia o quanto meno più vivibile, sebbene ci siano con molta probabilità dei lavoretti da affrontare. Ma è semplicemente una questione di gusti molto personale e individuale.
CONTESTO: questo è molto importante, scegliere di vivere in condominio, piuttosto che in piccole costruzioni o addirittura in case indipendenti o case di corte, fà la differenza e restringe anche sì il raggio d'azione. Di ognuna delle situazioni vanno valutati pro e contro. In condominio generalmente ci sono spese maggiori da affrontare, e ci sono spazi comuni che bisogna essere disposti a condividere. Allo stesso tempo si vive in contesti più vivaci. Le altre soluzioni offrono basse spese condominiali e in genere molta più tranquillità.
PERIFERIE O CENTRO CITTA': qui, a mio parere, dipende dalle priorità e dal tempo che si ha a disposizione. Lavorare vicino casa, soprattutto per una donna/mamma è certamente più vantaggioso. Quanto meno sarebbe ideale che almeno uno della coppia fosse in questa condizione. La casa và vissuta. Avere una casa bella in un contesto stupendo ma non avere il tempo di viverla perchè troppo lontana dal luogo di lavoro, forse è un controsenso. Ma è questione di scelte.
METRATURA: quanto grande deve essere la nostra casa? Quanto tempo pensiamo di vivere nella stessa casa prima di decidere di rivenderla? Fondamentale. Se una coppia acquista un monolocale, con molta probabilità dopo qualche anno e qualche pianto di neonato dovrà affrontare nuovamente una ricerca e un acquisto. In un bilocale vecchio stampo, per intenderci quelli con cucina abitabile e soggiorno a parte, si può pensare di viverci anche in 3, almeno fino a che i piccoli non cresceranno. Se invece abbiamo già una famiglia formata, andrà da sè la scelta per un trilocale. Insomma, i programmi futuri, in una qualche maniera, influiscono in questa scelta.
L'acquisto di una casa è impegnativo. Richiede pazienza (che io, ammetto, non ho!) e chiarezza. 
Per fortuna che ho l'occhio critico e una certa capacità di proporzione, ho visto case private della possibilità di avere un posto per la lavatrice o un posto per stendere i panni (per quanto possa non piacerci, sono cose alle quali dobbiamo pensare). Zone giorno talmente limitate da non avere finestre, o strutture esterne fatiscenti nascondere piccoli mondi paralleli al loro interno. Bisogna valutare davvero tutto.
Ce la farò? Io la mia casa ce l'ho già in mente, ho già scelto i colori delle pareti, il divano, il top della cucina, l'armadio... 
Quella casa in cui entri e dici: Benvenuto a casa.


venerdì 30 novembre 2012

CANALE ATTREZZATO IN CUCINA.

Torniamo a parlare dell'argomento preferito e più gettonato in fatto di casa. La cucina.
Ambiente madre, in cui si svolge la vita, in cui tutto prende forma. Dal cibo, alle chiacchiere, ai compiti dei bambini, alle confidenze in fase di preparazione.
Essendo l'ambiente che richiede la miglior organizzazione della casa è bene che sia studiato nel dettaglio e oltre che disporre gli elettrodomestici con un ordine consono al loro utilizzo, seguendo la cronologia di azioni (conservazione-appoggio-lavaggio-appoggio-cottura) sarebbe bene non sottovalutare la possibilità di utilizzare e sfruttare le profondità.
La cucina standard, ha una profondità delle basi di 60 cm. finite (poco meno), ovviamente l'utile con questa profondità si aggira intorno ai 54-55 cm. e meno per quanto riguarda i cestoni. E' ancora più vero però, che la maggior parte delle cucine che si arredano potrebbero permettersi di sfruttare profondità maggiori, utilizzando e avendo ancora più spazio contenitivo.
Spesso è una soluzione che non viene neppure proposta ai clienti, perchè ovviamente fà lievitare il prezzo della cucina in quanto comprende: basi più profonde (75-80 cm.) e anche il top più profondo, e 20 cm su un top in pietra non è differenza da poco. Sebbene io sia convinta che giocare questa carta sia estremamente vantaggioso e che la spesa venga abbattuta e ricompensata nel tempo potendo sfruttare a pieno di un contenimento più ampio, vi mostro un alternativa utilizzabile in entrambi i casi, ovvero: sia con basi profondità standard sia con basi dalla profondità maggiore.
Parlo del canale attrezzato che viene inserito tra il top della cucina e il muro, avanzando così le basi di 15-20 cm a seconda del suo spessore. Niente top profondi e volendo niente basi a profondità maggiore. La scelta è varia.
Il particolare di questo elemento è innanzitutto il dislivello che crea con il top, generalmente crea un gradino di 6-8 cm. utile a fare da salvagoccia e alzatina, seconda cosa: tutto ciò che può contenere. Si, perchè se una volta era solo un pianetto d'appoggio rialzato in acciaio, oggi nasconde un infinità di accessori inseribili a scelta. E quindi, piccoli contenitori per piccoli oggetti oppure piccoli elettrodomestici. Vi faccio un breve elenco delle meraviglie che possiamo trovare in così poca profondità:
- scolapiatti;
- bilancia elettrica;
- vaschette di varie dimensioni porta spezie (alcune già con i barattoli)
- vaschette di varie dimensioni con coperchio;
- coperchio apri e chiude per nascondere la chiave di apertura/chiusura del gas portata ad un'altezza comoda;
- ceppo porta coltelli;
- vani con prese di corrente per piccoli elettrodomestici, sempre con coperchio di sicurezza.
Guardate che non sono mica poche cose!
Soprattutto il particolare della bilancia elettronica, le prese e la chiave del gas, sono piuttosto vantaggiose in fatto di spazio e comodità. Le prese rimangono sempre protette da umido e schizzi grazie al coperchio, utilizzabili solo in caso di necessità. La chiave del gas, predisposta ad un altezza di 90-95 cm da terra rimane facilmente utilizzabile, non solo quando si va via per molti giorni. e la bilancia, bhè...non manca mai in una cucina!
I canali attrezzati, con le medesime caratteristiche sono di due tipi: il primo ha una altezza limitata, che va di poco sotto il top, è alto quindi 15 cm. c.a. Il secondo, più complesso e costoso, è un secondo muro, che arriva fino a terra e può essere utilizzato nelle cucine a isola, perchè finito anche sul retro e, dal lato delle basi, consente di creare un collegamento di scolo per l'acqua dello scolapiatti in esso inserito, direttamente allo scarico del lavello. Fà da quinta all'isola di lavoro in modo molto pratico.
L'azienda che oggi offre il maggior numero di personalizzazioni, sia in fatto di accessori che di finiture (alluminio o acciaio) è Valcucine, che come sempre è all'avanguardia e attenta. Ma anche Ernestomeda offre diverse personalizzazioni, ad esempio.
Va de sè che tutti questi particolari abbiano un costo, spesso paragonabile a quello di un top più profondo, se non addirittura maggiore  con l'utilizzo di particolari accessori. Indubbi sono però i vantaggi rispetto alla semplice profondità del top.
In ogni caso, non abbiate paura di osare con una profondità maggiore, con una zona lavoro della vostra cucina che prende il sopravvento. Vi accorgerete che assume un carattere più professionale e incisivo!


lunedì 26 novembre 2012

SELETTI SOSTIENE LA RICERCA.

Si avvicina ufficialmente il Natale. Ok, fra poco la maggior parte di noi sarà presa a pensare cosa regalare e a chi. Io, detestando i soliti stupidi, riciclati, regali inutili, ho trovato questa iniziativa, BENEFICA, utile anche a questo e non solo.
"FINISCE LA RICERCA DEL REGALO, CONTINUA LA RICERCA SCIENTIFICA". Questa è l'operazione che vede protagonisti Seletti, azienda italiana che commercia mobili, complementi, decorazioni, etc e AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
La malattia, SM, è cronica e spesso invalidante, una delle malattie più gravi del sistema nervoso centrale per la quale ancora non vi è una cura risolutiva.
Il suo lato peggiore è che nella magigor parte dei casi colpisce giovani tra i 20 e i 30 anni, nel fior fiore della realizzazione personale. Il 50% dei malati hanno meno di 40 anni e le più colpite sono le donne, con una bassa ma purtroppo esistente percentuale di bambini sotto i 10 anni.
Per venire in contro e sostenere la ricerca finanziando quindi uno studio sull'analisi dell'infezione con Virus Esptein-Barr e della risposta immunitaria nel fluido cerebrospinale e nel sangue dei pazienti di SM attraverso tecniche molto sensibili al PCR. In parole più terrestri, lo scopo è ottenere il maggior numero di informazioni sul profilo di espressione genica del virus e dei geni associati con la risposta immunitaria. E' stato creato da Seletti un catalogo online sul quale è possibile acquistare fino a fine gennaio 2013 prodotti di design rappresentativi dell'azienda, sostenendo così la ricerca. Con un click è possibile scegliere oggetti unici, eleganti o divertenti, di design, da regali ad amici e parenti per la festa più sentita dell'anno.

Inutile far finta di niente, ci riguarda tutti. Me, voi, i vostri figli e i figli che forse un giorno avrò. E' per loro che è fondamentale sostenere iniziative come queste. Non dobbiamo rinunciare a nulla di nostro, solo fare il regalo giusto, che è un doppio regalo.
Per i miei nipoti che diventano grandi e i vostri bambini. Per noi.

SELETTI: http://www.seletti.it/
AISM: http://www.aism.it/index.aspx?codpage=hp

Si ringraziano gli uffici stampa che hanno divulgato la notizia aiutandomi a renderla nota a mia volta.



venerdì 23 novembre 2012

CAMINO: IL CALORE DELL'ARREDAMENTO.

Il camino è forse l'elemento più antico che nonostante il passare del tempo, delle mode e degli stili, mantiene il suo indiscusso fascino romantico e casalingo che lo rende attuale anche nel 21° secolo, dove tutto è tecnologico e la casa può perfino essere governata e comandata a distanza da un cellulare.
Cosa lo renda così affascinante non è dato saperlo, certo è che entrare in una casa che ha acceso un camino a legna risveglia sensi sopiti da tempo. Per mio conto è il profumo del legno con il suo scoppiettare e quella leggera luce mobile a creare movimento e giochi di ombre a renderlo così speciale.
Va da sè che un camino è comunque impegnativo in primis per la scelta: focolare aperto o focolare chiuso?
Molto dipende dal motivo per cui inseriamo il camino nel locale. Se occorre effettivamente riscaldare, oltre che soddisfare esigenze e piaceri estetici, sarà bene optare per un focolare chiuso da unno sportellino ceramico resistente al calore e alte temperature, il quale consente di sfruttare anche fino all'80% del calore emesso dal camino. Non solo, all'atto pratico evita a fuligine e cenere di finire in giro per il locale (scusate se è poco!).
Un focolare aperto, invece, sebbene possa dare un diverso impatto estetico, crea una notevole dispersione del calore tanto che quello utile a riscaldare risulta essere solo il 20%.
Qualunque sia la scelta dettata dai più svariati motivi, i fumi prodotti dal camino vengono convogliati in una cappa che potrà essere in metallo o in mattini, posta all'interno del camino, la quale li convoglierà alla canna fumaria fino all'esterno dell'abitazione. La canna fumaria è forse l'elemento più importante per un buon funzionamento del camino, inoltre deve rispondere a tutte le regole delle ultime normative per essere 100% a norma. La realizzazione di essa, è di facile costruzione se abitate in una casa indipendente, più complesso invece in condominio, in quanto la realizzazione di una canna fumaria apposita richiede una serie di permessi.
Tutto il resto è pura fantasia, come deciderete di incassare il camino, di unirlo alla canna fumaria per nascondere la cappa, sarà solo questione di gusto e fantasia e giusto utilizzo dei materiali appositi, resistenti al colore e ignifughi. Affidarsi a professionisti del calore è indispensabile!
La pietra è certamente tra i materiali che si presta meglio per rifinire camini. L'importante è creare dei giochi di volumi volti a mascherare la conduzione alla canna fumaria, utilizzando controsoffittature ignifughe e colori a movimentare il tutto accentuando quest'elemento dall'impatto estetico molto forte.


mercoledì 21 novembre 2012

INSERIRE LA TV IN SOGGIORNO.

Ve lo ricordate in caro vecchio televisore con tubo catodico? Ah, quante volte l'abbiamo maledetto perchè ci obbligava ad utilizzare grandi e profondi mobili a suo sostegno? Pensavamo che, se non fosse stato così voluminoso, non avremmo avuto problemi.
E ora, che è stato ampliamente sostituito da schermi ultra piatti e sempre più grandi di dimensioni, sottilissimi e leggerissimi, pensavamo di aver risolto ogni problema di inserimento in soggiorno. Ebbene, nonostante anche i mobili si siano adeguati (in realtà si è adeguata la tv) a tutta questa leggerezza, non sempre è facile inserire quest'elettrodomestico nel contesto in modo appropriato. In primis c'è da dire che ci sono delle distanze da rispettare tra tv e soggiorno. Per intenderci: se dal divano a dove inseriremo la tv abbiamo un distanza irrisoria che non supera i 2 mt. sarebbe opportuno NON scegliere una tv da 45" ma limitarsi ad un 32, detto questo, dove e come inseriamo la tv?
Innanzitutto le scelte sono due: appesa a muro o appoggiata al mobile? Molto è questione di estetica, nel primo caso la tv funge da complemento d'arredo e ha un ruolo da quadro più che da elettrodomestico. Nel secondo è puramente se stessa. In ogni caso abbiamo un problema di cavi elettrici che dovremo a tutti i costi tentare di nascondere.
E' importante che, in fase di predisposizione d'impianto elettrico, la scelta sia già definita perchè l'altezza ideale per una tv appesa è di circa 120 cm. da terra, sarà quindi a quella distanza che andrà predisposta l'uscita dei cavi. La tv poi farà il resto in quanto una volta appesa coprirà completamente tutti i fili.
Ma, cosa succede se questa scelta non avviene all'inizio ma è conseguenza dei tempi che cambiano?
Bhè, bracci per appendere le tv a parete è pieno il mondo ma rimane il problema cavi: la soluzione più idonea è senza dubbio intervenire con un pannello che va dall'altezza del mobile o da terra in su. Questo pannello, distanziato di pochi centimetri dal muro consente il libero passaggio dei vari cavi e si presta bene ad ogni tipo di arredamento perchè ciò che ne cambia l'aspetto è la finitura che si sceglie (legno, laccato lucido, etc...)
In alternativa, esistono degl'elementi porta tv già predisposti a questa funzione, un pò più tecnici a livello estetico, ma che risolvono in ogni caso il problema.
Nella seconda ipotesi invece, ossia quella in cui la tv verrà appoggiata al mobile, le opzioni sono due: partendo dal presupposto che le prese hanno altezza da terra di circa 30 cm. con il mobile bisognerà o superare quest'altezza o stargli sotto.
In una situazione di mobile più tradizionale esso sarà ben più alto e i modi per tenere accessibili e al tempo stesso nascosti i cavi sono: schienale forato in corrispondenza delle prese con relativo foro passacavi sul top per il collegamento oppure oggi le aziende rispondono con dei top movibili che ne consentono il libero accesso.
Ovviamente, tra il mobile tradizionale e quello moderno e sintetico è solo una questione di gusti, ma la tv esiste e spesso vincola nella scelta del mobile stesso. Se volete posizionarla "altrove" provate a dare un occhio alla produzione di aziende che commercializzano complementi, come Calligaris ad esempio oppure rivolgetevi ad un falegname che sarà in grado di proporvi un pannello adatto come quello di cui abbiamo parlato sopra, e ovviamente affidatevi a qualcuno che comprendendo le vostre esigenze e bisogni lo progetti adeguatamente, tipo me ; )

Soluzioni Pianca; B&B Italia; Calligaris; progettazione su misura.

venerdì 16 novembre 2012

E I PIATTI DOVE LI METTO?

Torniamo a parlare di decorazione, di un modo poco dispendioso ma molto efficace per personalizzare la Vostra casa o una zona particolare di essa dandole una specifica caratteristica.
E, se vogliamo proprio essere delle formiche risparmiose e non buttare nulla, potremmo riutilizzare con piacere ciò che spesso in casa non utilizziamo più, che occupa spazio nelle madie e credenze ma che ci spiace buttare perchè, magari, ricordo di famiglia.
La prima occasione che ho avuto di vedere una parete decorata con graziosissimi piatti di ceramica l'ho avuta al salone del mobile, che non solo è prezioso per mostrarci novità più o meno importanti in fatto di mobili, ma anche perchè le aziende spendono diverse energie per rendere i loro stand creativi e armoniosi dal sapore di casa. Come in ogni fotografia che si rispetti, il bello è dato dall'immagine nel suo insieme, la luce, il soggetto, un particolare, una sfumatura. Così è nella casa e nella vita.
Per questo ho trovato affascinante e provenzale questo modo di arricchire una parete. In cucina, come nella zona dedicata al pranzo in soggiorno, o sopra una credenza buffet inserire dei piatti scelti e volendo decorati a seconda dello stile globale della casa, rende il tutto più caldo e affettuoso.
Si, perchè il piatto richiama il cibo, il calore di una tavola imbandita, la famiglia, gli amici, l'abbondanza e la ricchezza (di idee, di spirito, di soldi).
E poi, una decorazione così è molto semplice e d'impatto, una candida parete bianca potrebbe ospitare dei piatti tondi dal diametro differente, colorati con colori schock, oppure dei piatti retrò, inglesi semplici con leggeri decori su una parete di fondo carta da zucchero...oppure... le opportunità sono diverse. E il concetto è lo stesso di avere una parete ricca di orologi, o cornici di quadri. Qualcosa che catturi l'attenzione e che sia significativo per la personalità di chi abita e vive la casa. Io, ad esempio non potrei sopportare di avere più di un orologio a parete, per tutta una serie di ragioni, invece apprezzo di più dei piatti particolari o delle cornici molto lavorate prive di tela interna (vedere il muro di casa mia attraverso una cornice!) o delle fotografie.
Largo all'immaginazione!!


martedì 13 novembre 2012

ARMADI. UNO PER TUTTI.

Anche questo sembra un argomento facile. Facile scegliere l'armadio, non ci vuole poi molto fino al momento in cui vi recate dal mobiliere (convinti di sapere già tutto) ed esso vi illustra tutta una serie infinita si scelte, modelli, alternative, aperture, componibilità da lasciarvi praticamente interdetti.
Ecco perchè Vi spiego in breve quali sono le scelte possibili e quali siano le migliori a seconda dei casi.

ARMADIO ANTA BATTENTE: il classico, semplice e pulito nonchè intramontabile. Tra le aperture disponibili sul mercato è certamente quella più economica e più veloce, ci permette volendo di poter aprire contemporaneamente tutte le ante e di avere sott'occhio tutto il contenuto dell'armadio. Nei casi più tradizionali si tende a fare dei moduli regolari in modo che le ante, tra loro, sia tutte della stessa dimensione e quindi si crei una certa omogeneità. Se si vuole "nascondere" il più possibile questo volume  ci sono due possibilità: anta laccata (meglio se opaca) del colore più simile alla parete che tende quindi a sparire oppure delle ante in cementite che farete verniciare con la stessa pittura adoperata per le pareti. In questo caso l'effetto invisibilità è assicurato al 98% sia per colore che per finitura (rimangono visibili i tagli di apertura delle ante e se le avete scelte anche le maniglie, ma che ci volte fare, ci sono!), unica pecca è che commercialmente non è un armadio che troverete di qualche azienda, bensì dovrete rivolgervi ad un falegname. Ma le aziende ormai, sempre più sensibili a queste esigenze, propongono svariate scelte di colore tali da accontentare le vostre esigenze.
Il vantaggio che offre è quello di inserire all'interno delle ante degli specchi, lunghi utili se non potete inserirne altri nel locale. Se inoltre avete un soffitto spiovente, una mansarda questo è l'unico modo che avrete per sfruttare a pieno le altezze.

ARMADIO ANTA SCORREVOLE: ne abbiamo in realtà già parlato. Un'apertura ormai gettonatissima e molto, molto richiesta in quanto innanzitutto elimina il problema di dover avere difronte lo spazio sufficiente per l'apertura battente delle ante, e in secondo luogo molto pratico e lineare. Dapprima si utilizzava un anta per ogni vano, per cui il risultato erano tre se non quattro ante scorrevoli, quindi svariati dislivelli. Oggi una grande anta copre due vani armadio, e la tendenza è di diminuire il numero delle ante pur mantenendo internamente una divisione logica. Pecca di queste apertura è la polvere, nonostante l'armadio sia dotato di fasce antipolvere questa filtra dalla parte superiore in cui appoggia il binario. Le signore non amano questo dettaglio.

ARMADIO ANTA COMPLANARE: ve ne ho parlato soprattutto affrontando il discorso delle madie, il concetto è lo stesso dello scorrevole, ma le ante, una volta chiuse, sono perfettamente allineate e non è visibile nessun dislivello. Per aprire l'anta basterà afferrarla e spingerla dolcemente verso di sè, si attiverà un sistema a spinta che butta fuori l'anta e poi potrà scorrere sopra l'altra  lasciandovi libera la visuale dell'interno che vi interessa. Oggi il meccanismo è molto migliorato e le prestazioni sono soprattutto più durature, sebbene vi sconsiglio vivamente di scegliere un'anta in vetro per questa apertura perchè eccessivamente pesante e con il passare degl'anni il meccanismo non risulterà più fluido e agevole. Ovviamente, per tutta questa tecnologia, è l'apertura più cara.

ARMADIO ANTE LIBRO: è il concetto dell'anta battente unita ad un'unità scorrevole, un'anta ne apre due liberando il vano. Poco richiesta e prodotta ormai, comunque continua ad esistere.

In ogni caso, qualunque sia l'apertura che sceglierete o che vi potrete permettere, ricordate che l'armadio va attrezzato bene internamente. E' fondamentale avere dei ripiani in alto per riporre il cambio stagione, ideale avere un vano più stretto e lungo utile per cappotti e abiti lunghi. Appenderia per gonne, pantaloni e camicie, che mediamente portano un altezza tra un ripiano e l'altro di circa 90-100 cm. Per i cassetti interni, bhè, dipende, io trovo più pratica, potendo, avere una cassettiera esterna, una settimanale o un comò per lasciare l'armadio solo all'appenderia o ripiani per qualcosa di voluminoso. Ma se non avete possibilità di inserire nel locale una cassettiera, sarà bene predisporla all'interno dell'armadio, meglio una cassettiera a 3 cassetti (o 4 a seconda della larghezza) a testa (se siete in due) considerato che la utilizzerete prevalentemente per intimo e piccolissimi indumenti.
Dall'organizzazione interna di un armadio dipenderà anche il tempo che impiegherete per recuperare un vestito al mattino, e mica vorrete alzarvi un'ora prima per cercarlo??


martedì 6 novembre 2012

LOOP. LA SEDIA 3D.

Si potrebbe pensare che una sedia è una sedia. Fine.
Invece no, una sedia è un pensiero, ricerca, plasticità, comodità, design e variabile. E' innovazione ed evoluzione.
Loop, che risponde a tutto questo è nata dalla ricerca di un giovane designer danese, tale Claus Breinholt , in collaborazione con Infiniti, azienda giovane giovane (appena 4 anni di vita) che accetta sfide all'avanguardia lanciate dal mondo del design.
L'obbiettivo, ambizioso di Claus di unire forma, comfort, praticità, impilabilità ed estetica seguito bozzetti, prototipi, aggiustamenti e variazioni hanno dato vita al pezzo pilota usato per lo stampo della scocca con successiva applicazione del legno che, da piatto e bidimensionale, pressato e sigillato da vita alla prima seduta in legno lamellare con braccioli in UN UNICO PEZZO.
La novità infatti è proprio questa. Sappiamo già che il legno consente un infinita libertà ed elasticità di curvatura, ma la novità è di avere una sedia in legno formata da un unico pezzo, braccioli compresi.
Un'altezza dello schienale tale da garantire un buon sostegno alla schiena e un appoggio alle braccia.
Il bello è la continuità, la morbidezza che traspare dalla linea di uno degli oggetti più rigide per antonomasia.
Comoda sia per il tavolo da pranzo, sia nelle serate tra amici sia in qualunque occasione possibile.
Persino sedensosi lateralmente si riesce ad avere la stessa comodità!
Come unico legno dalla curvatura malleabile e flessibile, Claus sceglie il faggio che piega a disegno attraverso una doppia curvatura senza causare rotture.
Non vi piace il legno?
Va bhè, sarete tra coloro che sceglieranno la versione in materiale tecnoplastico SAN che la rende ancora più giovane e attuale senza perdere la plasticità tipica di LOOP.
Piacevole posizionata nei vari ambienti e stili, in legno rimane più "classica" sebbene la sua forma dica tutt'altro.
Il materiale San ne consente un utilizzo più cosmopolita, per ambienti tecnici e moderni dal cuore tenero. Ideale anche per un locale pubblico per la sua forma particolare o in ufficio o in cucina, pratica nella pulizia e impilabile, può diventare anche sedia d'emergenza, sedia ospite nelle grandi cene con numerosi commensali.
Un esperienza da provare. In attesa di vedere quale altro figlio partorirà Loop, a sua immagine e somiglianza.



venerdì 2 novembre 2012

SPECCHIO, SPECCHIO RIFLESSO.

E' l'oggetto del miracolo.
E' l'unico elemento dell'arredamento, l'unico complemento in grado di ampliare lo spazio senza intervenire con opere murarie.
Arreda, completa, riempie e allarga. Tutto da solo.
Può un pò spaventare in quanto nella tradizione il suo utilizzo non è quello di arredare bensì semplicemente funzionale, limitato allo specchiarsi prima di uscire, infatti anni fa veniva utilizzato principalmente negli ingressi e nelle ante degli armadi, della serie "mi guardo appena vestito, un'ultima occhiata prima di uscire".
Oggi è quasi del tutto sparito dagli armadi, è difficile che un cliente richieda un armadio con le ante a specchio, risulta inquietante nonchè, così esteso, perde la sua migliore funzione di cui vi parlavo prima: allargare, perchè risulta poco luminoso.
La sua ubicazione oggi è molto più elastica e lo possiamo davvero trovare in ogni ambiente. Io l'ho spesso utilizzato in cucina.
Sembra assurdo vero?? Anche la mia cliente inizialmente quando provai a proporglielo mi guardò con gli occhi sbarrati incredula. Ma una cucina stretta e lunga, lineare e un pò piatta, aveva bisogno di un intervento di carattere che l'aiutasse a sembrare più larga. Detto fatto. E' "bastato" fare, di fronte alla parete attrezzata, un rivestimento alternato tra boiserie legno e specchio per avere una cucina più grande.
Un utilizzo più "canonico" è invece situarlo nella zona pranzo, in corrispondenza del tavolo. Uno specchio grande e importante. Meglio se con una cornice generosa e imponente, la dimensione ovviamente deve essere altrettanto ampia da riflettere bene tavolo, sedi e lampadario.
Certo, gli specchi più scenografici sono quelli che offrono cornici importanti e lavorate, molto spesse, protagoniste più dello specchio stesso (tant'è che potrebbero essere utilizzate prive di specchio, solo per arredare una parete), in legno intagliate a mano, rivestite in foglie oro o argento, verniciate e decapate.
Oppure in metallo, bronzate, lucide diamantate. Tutta questione di gusti. Purchè evidenti e ben inserite negli ambienti.
Anche in bagno, anzichè fare la solita specchiera filo muro è ideale inserire uno o più specchi con le cornici così lavorate. Insomma è bene rendere unico anche questo oggetto che ci accompagna dai tempi che furono.

lunedì 29 ottobre 2012

UN LETTO PER OGNI CAMERA.

E' il sogno di ogni camera da letto, una bel letto ampio, comodo e piacevole. E' certamente la cosa che prima salta all'occhio quando si entra in una stanza da letto. Nonostante l'armadio sia per volume più imponente, la tendenza a "nasconderlo" spinge l'attenzione verso il letto. Che diventa protagonista principale della camera.
Si potrebbe pensare che è un attimo scegliere il letto, cosa ci vuole?? Invece non è così, perchè anche i letti hanno i vari stili e rispecchiano la personalità che culleranno la notte. La prima domanda che bisogna porsi quando si sceglie questo indispensabile complemento è: imbottito o no? E' una scelta precisa di stile questa, perchè il letto imbottito, soprattutto se in tessuto, consente nel tempo svariate personalizzazioni ed è anche il letto che più facilmente si abbina ai diversi stili di un locale. Mentre un letto in legno, in ferro battuto o laccato deve giocarsi tutto sulla linea e sulla bellezza dei materiali.
Ad esempio, una camera estremamente moderna potrebbe ospitare un letto in ferro battuto rivestito in foglia argento, dalla testiera molto lavorata, ad accentuare notevolmente le due scelte bene distinte tra loro. In questo caso, se scegliete un letto contenitore dovrete rinunciare alla pediera per una pure questione pratica dell'apertura dello stesso.
Un letto in legno invece rende più caldo e accogliente l'ambiente, sebbene potrebbe risultare un pò scomodo quanto meno nella testata che non vi agevola se siete abituati ad esempio a leggere prima di dormire. Ci sono però delle linee belle ed avvolgenti anche rimanendo su questa finitura. I vantaggi di questa scelta sono senza dubbio la facilità di pulizia, un panno umido e via. Niente acari o polvere stagnate.
Il tessuto, oltre ad offrire come vi ho detto una versatilità notevole offre una scelta un pò più ampia nella scelta dei modelli, testate molto alte a creare una quinta, volumi più o meno imbottiti, sponde più o meno bombate e più o meno alte. Un'estrema gamma di scelte. Il lato negativo è dato dalla pulizia, nella maggior parte dei casi i letti sono 100% sfoderabili, e riposizionabili con il feltro. Ma a onor del vero non è così divertente rimettere il tessuto, che va tirato bene dopo il lavaggio per riacquistare elasticità.
Qualunque sia però la scelta che prenderete, non dimenticate che è un bel letto va arricchito e valorizzato, con coperte e cuscini da toni corrispondenti. Ora, non vi dico di buttare via il corredo ma almeno di adattarlo piacevolmente al vostro letto.
Juliette LE Falegnami; People Pianca; J'Adore Cantori; Progetto Le Falegnami; Set biancheria Sangallo Cantori;  Set biancheria inglese; Sacco Pianca;  Impunto Pianca; Set biancheria Frette.


mercoledì 24 ottobre 2012

OPERAZIONE RELAX. Se non vedo non credo.

Io sono così antica da pensare che un tessuto si sfoderi dal suo scheletro e lo si metta in lavatrice e lo si lavi, con detersivo, centrifuga e quant' altro, perchè venga pulito. Sono cresciuta con una mamma che diceva di non mangiare e bere sul divano perchè "se si sporca poi chi lo pulisce più?", ho sconsigliato a clienti con bambini di acquistare degl' imbottiti con un tessuto di rivestimento troppo chiaro, perchè facilmente sporcabile, perchè "Se per caso le cade il caffè deve sfoderare la poltrona e lavare il tessuto"... Ok, è un pò drammatico. Ma non è granchè bello sedersi su di un divano con un antipatico alone sulla seduta. Men che meno acquistare un tessuto bello, tramato e costoso e doverlo coprire con il classico telo di cotone a fiori.
Quindi, quando mi è arrivata questa proposta "OPERAZIONE RELAX", da parte di Doimo Salotti, dal mio profondo scetticismo ero pronta a rifiutare e non perdere tempo...ma sicchè sono curiosa come una scimmia, ho accettato. E l'ho fatto perchè l'obbiettivo certamente non è sottovalutabile e perchè volevo averla vinta io. Non verrà pulito. Non è vero.
Ecco com'è andata: all'interno del pacco ho trovato un quadrato di tessuto, con la trama simile al lino o misto lino, color beige chiaro, un colore piuttosto attuale, che spaventa però se pensato su grandi zone imbottite molto usate. Il tessuto è molto morbido al tatto, naturale e anche un pò spesso. Un tessuto che mi piace e che sceglierei per rivestire divani e/o cuscini.
M se il bicchiere di coca cola si rovescia sbadatamente sul divano??
Nei casi normali e comuni si corre a prendere qualcosa per pulire il tessuto prima che sia troppo tardi, in questo caso invece si rimane un attimo perplessi perchè l'effetto che si ha è lo stesso di quando cade un liquido su qualcosa di impermeabile. Fa tante goccioline. E rimane li. Ho rimosso la coca cola con dei fogli di carta assorbente, kleenex, scottex, insomma carta da cucina. Sparito il liquido, niente macchia e niente umido. Ho fatto la stessa prova con un succo di frutta, il risultato è stato il medesimo. Allora perchè non provare con il caffè, bevanda preferita dagl' ospiti da divano? Stesso discorso, solo che una volta rimosso il foglio di carta assorbente è rimasto un leggerissimo alone a ricordare la macchia. Alone che però è venuto facilmente via utilizzando una spugna non abrasiva leggermente inumidita.
Insomma, devo ammettere che la prova è superata. Il tessuto è antimacchia, a prova di mariti pigroni, figli sbadati e inconvenienti vari.  La particolarità di questo tessuto è il trattamento che subisce per far si che diventi effettivamente antimacchia e idrorepellente: denominato J1 è una struttura fluoro-carbonica che rivestite il tessuto in tutte le sue molecole e fibre. E' una nano tecnologia spesso usata anche per gli altri tessuti, con la differenza che non coinvolge tutte le molecole una indipendente dall'altra. La struttura J1, lavorando separatamente su tutte le molecole le rende indipendenti e quindi meno distruttibili. Una volta lavato il tessuto viene infatti consigliato di stirarlo per riattivare uniformemente le molecole.
Ovviamente non parliamo di un tessuto indistruttibile, non potete usarlo come tavolozza a meno che non lo vogliate vedere macchiato, ma limitato all'uso comune e quotidiano offre una certa garanzia di resa. Per agevolare la durata della protezione l'azienda consiglia di non utilizzare eccessivo detersivo durante i lavaggi e di non strofinare i liquidi che cadono, bensì di tamponarli come vi ho spiegato.
Potete rivestire con EMY (il nome del tessuto) tutti i divani Doimo con una gamma cromatica che va dai chiarissimi ai rossi, verdi e marron glacè e grigi, 16 colori per tutti i gusti, senza quindi rinunciare alla praticità e all'estetica.
Parte dell'operazione la trovate riassunta nelle fotografie a seguire.  (sulla pagina Facebook la galleria completa delle immagini).
E' vero, è antimacchia.

Guarda il video.




venerdì 19 ottobre 2012

SPAZIO UFFICIO.

Ahimè, alle volte è inevitabile.
Non vorremmo ma dobbiamo, perchè nonostante continuiamo a dire che il lavoro si lascia al lavoro e che a casa bisogna dedicarsi a tutt'altro, non si sa come ma un angolo ufficio, se non addirittura un locale ad esso dedicato, serve.
Allora come fare? Come inglobare questo spazio in un ambiente che, con molta probabilità, è dedicato ad altro?
Chi ha la fortuna di poter dedicare un locale apposito all' HOME OFFICE, dovrà "solo" preoccuparsi di capire quali sono le sue necessità, ossia: mi serve una postazione computer, una libreria capiente, contenitori per documentazioni, un grande tavolo lavoro, etc... e dovrà preoccuparsi di adeguare queste necessità al locale. E' fondamentale, una volta chiariti quali siano concretamente gli elementi da inserire e dove, prevedere un impianto elettrico adeguato. Avere una stanza-studio non vuol dire avere un locale in cui arrabattiamo le cose qua e la, bensì dovremo prevedere una presa pc, una presa telefono e modem, e delle prese di servizio proprio dove andrà lo scrittoio onde evitare cavi volanti e pessime ciabatte in giro per il locale. Se state costruendo o ristrutturando potrete anche prevedere una luce pendente da soffitto in corrispondenza del tavolo, per una luce potente diretta ma allo stesso tempo diffusa per il locale o delle aplique orientabili a muro da direzionare dove serve, ma è inutile ricordarvi che la migliore posizione per la scrivania è vicino ad una fonte di luce naturale.
L'illuminazione è molto importante, sia che lavoriamo al pc sia che, come spesso accade a me, dobbiamo lavorare direttamente su un tavolo con fogli di carta, matite e colori (sembra che io faccia cartoni animati! :), una buona illuminazione ci aiuta a non stancarci, e lo stesso accade con la giusta altezza di scrivania e sedia, meglio ancora se anatomicamente pensata per sostenerci nella postura.
Non mancherà poi una zona biblioteca/libreria nella quale riporre documenti, faldoni, libri e quant'altro necessario, meglio se con zone chiuse, qualche anta o cassetto per riporre cancellerie, scorte e documentazioni importanti.
L'ideale sarebbe, inoltre, che anche questa stanza rispetti e sia omogenea con il resto della casa, è vero che è uno spazio ad uso quasi esclusivo ma è pur sempre all'interno di un abitazione con precise caratteristiche, per cui sarebbe certamente bello proseguire con lo stesso pavimento del resto della casa, con lo stesso stile, dare importanza ad alcune zone con decorazioni o colori. Alternativa è staccare, ma uno stacco netto ossia andando proprio sul tecnico, con una libreria in alluminio oppure uno stile classico a seconda di come sarà il resto  della casa.
Se invece dovremo inserire questo spazio in un ambiente non ufficialmente dedicato, ad esempio un soggiorno o un disimpegno, bisognerà camuffarlo e rendere parte integrante dell'ambiente, ad esempio in soggiorno il piano tv potrebbe fuoriuscire con notevole spessore e diventare scrittoio, oppure un tavolo consolle dietro al divano potrebbe sopperire ad entrambi gli usi: tavolo e scrittoio.
La necessità invece di contenere và inglobata al mobile, lavorando con delle mensole o con una libreria in appoggio al mobile basso. Se abbiamo un ingresso o un disimpegno abbastanza grande potremmo ricavare lì uno spazio, defilato dal resto della casa, attrezzato con un grande mensole che fa da piano scrivania e delle mensole a contenere. Un modo utile per arredare anche lo spazio che sembra più angusto.


lunedì 15 ottobre 2012

CAMERETTA: LIBERTA' DI MOVIMENTO vs. CONTENIMENTO.

Non è più un mistero per nessuno che lo spazio in casa non è mai abbastanza. Non solo per coloro che hanno metrature limitate, provate infatti a chiederlo anche a chi ha grandi spazi a disposizione, vi diranno che "con i bambini lo spazio non basta mai!".
Già perchè questa belle creature mettono a soqquadro l'esistenza e se avevate arredato con amore una casetta per due, dovrete rivedere gli spazi di condivisione ed entrare nell'ottica che le esigenze dei bambini devono, in qualche modo, fare i conti con quelle materiali di cui sono obbligati ad occuparsi i grandi.
Da sempre la necessità di lasciare degli spazi agili di movimento in cameretta è prima preoccupazione delle mamme, preoccupazione che solo con l'andare degl'anni diventa dei figli stessi.
Quando si arreda una cameretta quindi è fondamentale non riempire la stanza in modo esagerato, bensì è idoneo, a seconda dell'età dei figli, lasciare degli spazi che siano per il gioco, per la crescita individuale, uno spazio da poter vivere fisicamente, che ci consenta anche di non avere i pargoli sempre in soggiorno o in cucina accanto a noi.
Le soluzioni per arredare le cameretta sono diverse, se siamo fortunati e possiamo dedicare ad ogni figlio una stanza ci sarà sufficiente personalizzarla secondo i suoi gusti, se è troppo piccolo invece, basterà essere neutri nelle scelte intervenendo con colore e decorazioni in quei dettagli che con gli anni non sarà difficile cambiare. Un letto singolo infatti un giorno diventerà ad una piazza e mezza, potremo quindi permettere al figlio di sceglierne forma e colore, mentre probabilmente l'armadio che avremo scelto anni fà, in buono stato e funzionante, non ci preoccuperemo di cambiarlo!
Un ottimo modo però, per rendere sostituibile anche l'armadio senza realmente doverlo fare è quello di scegliere delle ante che consentano una certa personalizzazione, come quelle formate da un pannello anta, laccato o legno, sul qual si applicano dei quadri in plexiglass trasparente.
Tra il pannello e questo plexiglass potremo inserire delle fotografie, delle immagini o delle scritte, dei cartoncini colorati o altro che ci piaccia, le quali sono ovviamente estraibili e personalizzabili al 100%. Così facendo, in qualunque momento cambieremo faccia all'armadio.
E' importante inoltre che ci sia uno scrittoio, un elemento utile allo studio, meglio se rivolto verso una finestra, ad assorbire la luce naturale.
Se invece dobbiamo attrezzare una stanza per più figli, è più complesso, in primis perchè ognuno ha la sua personalità, ma in un caso del genere sarebbe bene che almeno con il colore si delineassero gli spazi per uno e per l'altro, soprattutto se non c'è la possibilità di avere per entrambi un letto singolo o se si deve ovviare al problema spazio con un unico armadio. Fortunatamente possiamo creare dei giochi sfiziosi per i bimbi con delle soluzioni a soppalco per i letti, un pò sul vecchio concetto del letto a castello, ma con delle scale contenitore tutt'attorno, ottimo gioco per i più creativi. Inoltre, per venire incontro alle esigenze delle mamme, che non sempre sono comode a dover rifare il letto superiore, per altezza e spazio, si può scegliere la versione di letto con rete ribaltabile, ossia una rete che porta il letto in posizione verticale, più esterna e dovrebbe essere più agevole rifarlo (dico dovrebbe, perchè io in merito ho dei seri dubbi sulla comodità, ma lascio che a deciderlo siano coloro che ne hanno scelto l'utilizzo). Oppure potremmo optare per dei letti scorrevoli, i quali grazie ad un sistema di boiserie e cremagliere orizzontali, scorrono o sulla lunghezza o sulla larghezza, occupando realmente solo l'ingombro di un letto singolo.
Parlando di camerette è sempre fondamentale sottolineare l'importanza del colore, che stimola la fantasia e dona allegria. Potremmo decidere di inserire il colore sulle pareti, piuttosto che su alcuni elementi mobili, potremmo intervenire con gli stickers dello stesso colore scelto per alcuni dettagli dei mobili, insomma, volendo essere dei genitori elastici potremmo anche lasciare lo spazio creativo sui muri per dare libero sfogo alla fantasia dei figli. Tutta questione di scelte e di stile.

mercoledì 10 ottobre 2012

TERMOARREDI.

Eh si, ormai ci siamo.
Nonostante le giornate siano spesso e volentieri ricche di sole anche qui a Milano, nonostante i più fortunati del sud vadano ancora al mare e possano godere di un tepore naturale, manca poco al fatidico momento in cui dovremo accendere i riscaldamenti. Che siano centralizzati o autonomi (per i più fortunati) saranno necessari per farci sopportare l'inverno, per asciugare i panni che saremo costretti a stendere in casa e per farci odiare un pò meno il momento in cui dovremo abbandonare le coperte al mattino.
Chi sta progettando una casa di nuova costruzione avrà la facoltà di inserire il riscaldamento a pavimento, sicchè l'aria calda và comunque verso l'alto, questa applicazione consente di avere sia un risparmio energetico in quanto la diffusione del calore avviene in modo uniforme, sia un risparmio economico perchè non dovremo acquistare termo arredi, ed anche estetico, il che non guasta.
Nella maggior parte dei casi però, avendo in casa la presenza dei termosifoni, potremmo rimodernarli, dare un tocco più estetico e coerente anche a questo fondamentale elemento d'arredo. Fortunatamente il termoarredo non risponde più solo ed esclusivamente alla necessità di produrre calore, ma negl'anni è diventato un complemento d'arredo adattabile e plasmabile con coerenza all'ambiente in cui si trova.
I più moderni sono talmente estranei esteticamente dai vecchi termosifoni in ghisa, da essere difficilmente riconoscibili come elementi riscaldanti.
Se ci pensate, fino a qualche anno fa, la peggiore missione di un mobiliere era quella di accontentare il cliente nella "copertura del calorifero" senza però perdere e disperdere il calore. Per cui ci si doveva inventare mobili sagomati, griglie, mensole e giochi geometrici. Oggi, bhè, il nostro lavoro è più facile. Inserire un termo arredo vuol dire inserire un elemento che vogliamo far vedere e non ci vergogniamo di avere. I più vengono proposti in acciaio perchè facilmente modellabili, possono quindi avere forme stravaganti, ricordare quasi delle sculture alle pareti o addirittura dei quadri, con spessori minimi e decori e colori appariscenti. Esistono poi i metacrilati, che permettono di avere forme insolite applicate sopra una piastra di acciaio. Si creano così giochi di colori e trasparenze, nonchè volumi differenti.
Adattabili ad ogni stile, dal classico rivisitato al moderno, possono creare delle onde di colore, oppure (ebbene, sono un pò nostalgica) in case dal sapore un pò contemporaneo e vintage inserire sotto una grande finestra un termo arredo dalla linea piu classica rivisitato in chiave moderna ed essenziale senza perdere quel tocco di tradizione.
Scaldasalviette invece, rimangono al momento quelli che piacciono di più oltre al confort del calore diffuso nel locale c'è la comoda funzionalità per tenere gli asciugàamani sempre asciutti e tiepidi, per scaldare il maglione invernale prima di indossarlo al mattino (eh già!).
Ma, dove è meglio installare un termoarredo? A dispetto di ciò che si potrebbe pensare, la miglior posizione è vicino alle fonti di dispersione termica, ossia le finestre, purchè queste siano debitamente isolate (prive di spifferi) e idealmente deve stare distante dal muro 5 cm. circa. Teoricamente la temperatura dovrebbe variare tra i 18 e i 20° (del tutto soggettivo), ma sarebbe meglio che ogni stanza portasse la temperatura più idonea per posizione ed utilizzo. La cucina potrebbe avere una temperatura di 18°, il calore stesso del locale dovuto a piano cottura ed elettrodomestici vari ne aumenta la percezione. Differente invece negl'altri locali, un paio di gradi in più nelle camere da letto per il giusto tepore notturno. Se poi la vostra casa risponde ai dettami che vi ho suggerito qui il gioco è molto più facile!

TUBES soho; CALEIDO cardellino; TUBES planet; TUBES basic14;CALEIDO barocco; TUBES; CALEIDO scuba; CALEIDO stone; TUBES addon;TUBES square.

sabato 6 ottobre 2012

COMPLEMENTI D'ARREDO: PARTICOLARI MANIFATTURE.

Abbiamo capito ormai che il complemento d'arredo è fondamentale per la riuscita di una buona e bella casa e che spesso le cambiano faccia amplificandone le caratteristiche che la distinguono da tutte le altre. Una lampada posizionata vicino al divano, o in corrispondenza dell'angolo lettura, con una bella poltrona, un pouff e un tavolino-leggio, è in grado di regalare la giusta atmosfera all'utilizzo di quel piccolo angolo.
Allo stesso modo, un oggetto all'apparenza "stravagante" ed ambiguo diventa utile ed al tempo stesso soggetto per rendere particolari punti della casa che altrimenti non godrebbero di alcun sapore.
Ci sono creativi che a pieno rispondono a queste esigenze, che hanno fatto della materia forma. Che hanno fatto del disegno creazione materiale. E la particolarità, il dettaglio nel dettaglio che differenzia il tutto.
Si trovano in realtà poche informazioni su di lui, Rude Bravo, sul web, ma chi ha visto qualche suo lavoro non può che apprezzarne la stravaganza e l'originalità. Certo non si parla di grosse produzioni, non si parla di oggetti riprodotti in serie nè tutti uguali in ogni minimo dettaglio. Potremmo quasi parlare di pezzi unici, di tirature limitate... insomma, qui non siamo nel mondo della grossa distribuzione, qui bisogna avere occhio lungo.

Ogni pezzo dona carattere e forza al locale in cui è inserito, famosissimo è il quartetto "L'ira di Alfredo", tavolini da divano (e non!) sviluppati in forma quadrata in fusione d'alluminio, stesse dimensioni ma aspetto differente per ognuno.

Ovviamente la posizione più scontata è quella vicino al divano o una chaise lounge, ma in versione alta potrebbero dare senso ad un ingresso.
Oppure, sempre in ingresso o nel grande guardaroba, nella camera degl'ospiti o perchè no, nell'ufficio o studio di design, si potrebbe colpire l'attenzione dei clienti con un appendiabiti dalla forza fisica estrema, di carattere e funzionale al tempo stesso. Ideale ed adeguato in ambienti moderni come quelli un pò più classici-contemporanei, ma certamente caratterizzante come l'appendiabiti Barbis De Fer. PErchè fà un certo effetto vedere due braccia che sembrano uscire dal muro quasi ad invitarti ad appendere la giacca, un invito ad accomodarti, insomma!
Anche qui l'elemento può essere inserito in contesti moderni utilizzando delle braccia in crosta d'alluminio oppure in contesti più classici grazie alla patina bronzo. Insomma, elasticità.
Inutile sottolinearVi che la tradizione, qui, è completamente stravolta.
La materia è la cosa più importante, se vi piace sentire qualcosa sotto le mani, sentirne la consistenza e vi piace attirare l'attenzione, direi che potete valutare questi pezzi di design italiano.
Infondo ormai lo sapete che basta poco per rendere la casa speciale.






mercoledì 3 ottobre 2012

CERSAIE. RESOCONTO.

Ecco qui, sono stata al Cersaie, la fiera dedicata al bagno e ai rivestimenti tenutasi a Bologna la settimana passata.
Devo dire che le mie aspettative erano altre, un pò come lo erano per il Salone Del Mobile, ma poco importa.
Per quanto riguarda l'arredamento da bagno, evidente è stata l'assenza di grandi aziende produttrici con le loro ambientazioni importanti, il gusto e il sapore che si è respirato negli stand presenti aveva un che di classico e di "russo".
Le linee di pensiero sono state essenzialmente due: classico e moderno.
Si sono viste immense sale da bagno, con sanitari dalle linee molto classiche, rigorosamente a terra, lavabi sottopiano con top in marmo e grandi specchi, vasche da bagno sopra elevate nascoste da tendaggi morbidi e avvolgenti. Vasche da bagno anni 30 con piedi d'oro e argento. Immense docce con rubinetterie d'oro, piatti doccia in pietra e piastrelle ricche di decori. Insomma, un gusto un pò "russo" chiaramente orientato per il mercato estero.
L'alternativa è come sempre il moderno, vasche da bagno squadrate, dalle dimensioni quasi eccessive con idromassaggi annessi, illuminazioni led incorporate e persino radio, per accompagnarci in un bel bagno rilassante. Sanitari sospesi dalle forme o squadratissime o tondeggianti a ricordare quasi delle uova. Insomma, novità particolarmente interessanti nessuna, unica particolarità e diversità sono stati dei lavelli e pedane doccia proposti da un azienda spagnola (Boing), in poliuretano espanso, ideale per i bagni dei piccoli per colori e morbidezza.
Il legno, un pò come al Salone, ha avuto la meglio: da radici di teak (come vi ho già detto è il miglior legno da utilizzare in esterni ed in ambienti a contatto con acqua e umidità) si ricavano lavabi irregolari ed oggettistica varia.
Per quanto riguarda il mobile tanto legno anche lì, ma mancando per l'appunto la presenza di aziende molto forti, si sono visti mobili piuttosto sintetici, monoblocchi che a creare giochi di volumi, molta luce e molto specchio per allargare gli spazi.
Senza dubbio, oltre lo sfarzo di alcuni dettagli che vedete nelle immagini, la domotica è stata molto presente, un azienda ha presentato una serie di specchi riscaldanti, anti-appannamento, con annessa connessione USB, e radio incorporata, luci a led e chi più ne ha più ne metta!