venerdì 22 febbraio 2013

SCEGLIERE LE PORTE INTERNE.

Porta Garofoli
Le porte interne di casa sono sempre un incognita! O ci si pensa troppo o troppo poco. 
Tendenzialmente sono anche l'ultima cosa a cui si pensa quando si arreda o si ristruttura casa. Eppure, le porte da interni hanno un ruolo molto importante in un abitazione, dividono ambienti rendendoli comunicanti, ci invitano ad essere oltrepassate per scoprire cosa nascondono oltre.
Inoltre, dovendo rassegnarci sempre più ad abitazioni più ristrette, la stessa porta diventa quasi un elemento che obbligatoriamente deve delineare spazi ed è anche si ben visibile nel complesso dell casa.
Allora cosa scegliere? Che linea seguire?
Partiamo dal presupposto che la porta E' un elemento d'arredo a tutti gli effetti e che come tale deve integrarsi con il resto dell'arredo. Ciò non vuol dire che deve necessariamente confondersi con esso, anzi, può diventare elemento di contrasto o elemento di unione tra due linee di arredo scelte.
Al di là del gusto personale sulla finitura è importante definire dove inserire porte piene e dove porte con vetro.
Le prime, proprio perchè piene, impediscono alla luce di filtrare e sono indicate per i locali notte, camera da letto, camerette o anche studi domestici; Chi sarà impegnato a godersi la comodità del materasso su cui dorme non sarà infastidito dalla luce che arriva dal locale vicino.
Le seconde, più indicate per i locali giorno, lasciano passare la luce e intravedere ciò che avviene oltre, tornano estremamente utili se dividono locali privi di finestre o comunque che godono di poca luce naturale. 
Sempre più spesso le porte in vetro diventano divisori tra cucina e living in ambienti open space. Nelle nuove costruzioni infatti, dove la zona giorno è un locale unico, consentono di creare una sottile separazione tra cucina e soggiorno, utile a schermare odori.
La scelta spazia tra le diverse tipologie d'apertura, da scegliersi in funzione della frequenza d'uso.
  • porta battente: la più tradizionale e ad oggi richiesta; il senso d'apertura è definito in funzione dello spazio, quello che sarà il senso di rotazione definirà l'ingombro utile da lasciare libero per la sua apertura. Le finiture sono le più svariate. E' una porta ben visibile sia da aperta che chiusa.
  • porte scorrevoli "scrigno" o esterne: le prime sono le più gettonate perchè possono sparire all'interno del muro, non creano limiti d'ingombro per l'arredo e i passaggi, le seconde scorrono esterne a filo parete, necessitano quindi del loro stesso ingombro anche sulla parete sulla quale scorrono, ma possono scorrere anche dietro ad un mobile studiato ad ok. Il binario è spesso a vista o pùò essere incassato nel cartongesso.
  • bilico: il senso è un pò quello del battente con la differenza che il perno di rotazione non è tutto esterno, l'effetto all'apertura è molto bello, sono però piuttosto scomode per lo spazio che richiedono una volta aperte.
  • libro: stesso concetto del battente, ma doppio, ripiegato su se stesso. Portano via la metà dello spazio di una battente tradizionale. Esteticamente meno piacevoli per il taglio verticale obbligato, ma molto indicate in sostituzione di una battente nel caso in cui non si potesse intervenire con una scorrevole interno muro.
  • filo muro: nuovissime di concezione più moderna, stipiti piatti o del tutto inesistenti (è importante che il muratore che rifinisce i muri sia "uno bravo") a creare un effetto parete continuo, quanto meno da un lato del locale. Ideali se non si vuole vedere la porta e riconoscerla come tale perchè può essere rifinita come la parete.
Lo stile che sceglierete e la finitura dipende dall'effetto ottico che vorrete ottenere, io sono dell'idea che le porte ci sono ed in quanto tali si devono vedere ed essere belle. E' un investimento che si fà una volta,  e va fatto consapevolmente.

Porte Rimadesio; Garofoli; GDesigner.

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